Beach volley, brave e belle: le azzurre
continuano a vincere e sognano l'oro

Domenica 5 Agosto 2012 di Claudio De Min
Greta Cicolari (a destra) e Marta Menegatti a Londra (Ansa)
LONDRA – Se il beach volley di per s uno spettacolo (intenso, veloce, con poche pause), qui a Londra l’apoteosi dello show, del divertimento, dell’allegria, quasi una mania da caccia al biglietto (ovviamente introvabile). Perché lo stadio è nel cuore della città, perché in questo luogo così particolare e simbolico, fra il Parlamento e Buckingham Palace, in questi giorni si può organizzare persino un fantastico picnic (infatti, fra una partita e l’altra, gli spettatori, avvolti nelle bandiere, aprono sull’erba tovaglie e cestini e ci danno dentro alla grande).



Perché alla bellezza tecnica e, come si sa, estetica, offerta dagli atleti, si aggiunge quella – a tratti travolgente – garantita dall’organizzazione: musica (splendida), ballerine che intrattengono il pubblico nelle pause, un presentatore che sembra Gennaro Olivieri, quello di "Giochi senza frontiere", che una volta chiama tutti all’applauso sincronizzato, un’altra propone al pubblico un referendum a base di urla, per capire chi delle due squadre in campo ha più tifosi.



E se già per arrivare dentro questo tempio improvvisato della pallavolo da spiaggia, dentro questa improbabile distesa di sabbia a due passi da Downing Street, ci si incanta davanti all’erba verdissima, agli alberi, alle piante, al laghetto, ai cigni, agli scoiattoli, alle maestose Guardie a cavallo (Horse Guards Parade, non a caso, si chiama il luogo), dalle tribune lo spettacolo raddoppia perché la panoramica sulla città è fantastica e totale (compreso lo Shard, la scheggia, il nuovissimo grattacielo firmato Renzo Piano).



Normale che i quindicimila posti siamo sempre esauriti, e che, assieme a Wimbledon, questa sia l’unico stadio dove l’organizzazione non ha bisogno di riempire le tribune con ragazzini, volontari o soldati. Ebbene, dentro a tanta bellezza e allegria, il beach volley italiano sta facendo mirabilie. L’altro ieri Paolo Nicolai e Daniele Lupo hanno liquidato in due set i campioni olimpici uscenti, gli americani Roger e Dalhausser (incassando anche il prestigioso inserimento da parte della Fivb, la federazione internazionale, fra gli Heroes) volando nei quarti dove li attende – domani - una coppia olandese; ieri, Greta Cicolari e Marta Menegatti, che ha salutato la vittoria con una "linguaccia", li hanno imitati, mandando al tappeto le spagnole Liliana e Baquerizo (21-15, 21-15) completando una doppietta fantastica e mai realizzata dall’Italia.



Mentre aspettavano di conoscere il nome delle avversarie di oggi (saranno le americane May e Walsh, espertissime e quasi imbattibili: un solo set perso nelle ultime tre olimpiadi) Greta e Marta ostentavano sicurezza: «Per noi è indifferente, le abbiamo già battute entrambe. Ora stiamo bene, abbiamo cancellato l’emozione iniziale. Certo, questo torneo è molto più duro e stressante di un qualsiasi Grande Slam, anche per via dei due giorni che passano fra una partita e l’altra, e questo davvero non ce lo aspettavamo» dice la giovanissima Marta, 21 anni, polesana di Ariano, un vero crack dal punto di vista agonistico e tecnico. E fra le più ammirate, tanto che il suo "lato B" sarebbe fra i più cliccati nella rete.
Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA