«Incubi e stress dopo la crociera
ma da Costa nessun risarmento»
La compagnia: fatto tutto il possibile

Venerdì 7 Agosto 2015 di Redazione Online
«Incubi e stress dopo la crociera ma da Costa nessun risarmento» La compagnia: fatto tutto il possibile
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VICENZA-VERONA - Due famiglie di turisti veneti rimasti traumatizzati dall'attentato del Museo del Bardo si sono rivolte a una società di Mestre - lo Studio 3A specializzato nel risarcimento danni - per ottenere il risarcimento di tutti i danni patiti. «E' incomprensibile come una società quale Costa Crociere, che dovrebbe essere perfettamente informata sulla situazione politica dei Paesi méta dei suoi viaggi, si ostini a sostenere che l'attentato al museo del Bardo, a Tunisi, era imprevedibile e imprevisto - spiega lo Studio 3A - omettendo di citare i ripetuti segnali che, al contrario, certificavano l'altissimo rischio a cui ci si poteva esporre visitando la città: il ministero degli Esteri italiano aveva segnalato la pericolosità di frequentarne i luoghi pubblici e, mentre si consumava la mattanza, il Parlamento tunisino era riunito proprio per deliberare misure antiterrorismo».



Ermes Trovò, patron di Studio 3A, esprime grande sorpresa sulla linea tenuta dalla compagnia per rifiutare le richieste di risarcimento danni presentate da alcuni dei partecipanti alla crociera sulla “Costa Fascinosa”, rimasti traumatizzati dalla terribile esperienza vissuta il 18 marzo scorso e che, tramite la consulente Linda Mazzon, si sono rivolti alla sua società per far valere i loro diritti.



Qui, infatti, non si parla di mera vacanza rovinata ma di strascichi pesantissimi. Mauro Forante e la moglie Luana Rossato, veronesi, stavano visitando il Museo al momento dell'attentato: raffiche di kalashnikov, persone colpite, uccise e gravemente ferite tutt'intorno, sangue dappertutto, urla di terrore, queste erano le scene del dramma. Sono vivi per miracolo e solo in modo rocambolesco sono riusciti a riguadagnare la nave e a riabbracciare i loro due figlioletti, che per fortuna erano rimasti a bordo e che pure hanno vissuto ore di terrore per le sorti di papà e mamma. Oggi i due coniugi soffrono di gravi disturbi da stress post-traumatico, attacchi di panico, incubi, paura dei luoghi affollati, e i loro figli di sindrome da abbandono.



Non molto diverse le vicissitudini toccate a un'altra coppia veneta rivoltasi allo studio legale: i vicentini Adriano Gonzato e Daniela Alba, anche loro tra i passeggeri della Costa Fascinosa in visita al Museo del Bardo ritrovatisi nel bel mezzo della sparatoria e della baraonda. Pure loro hanno rischiato a più riprese la vita e hanno dovuto percorrere parte del tragitto di ritorno in nave da soli, senza che nessuno di Costa li accompagnasse.



Le due coppie non imputano alla Compagnia solo una buona dose di disorganizzazione e scarsa professionalità nell'affrontare la grave situazione venutasi a creare (passeggeri costretti a rientrare da soli, scarse informazioni, sostegno psicologico prestato in ritardo, attraverso due sole psicologhe arrivate soltanto due giorni dopo i fatti, etc.), ma soprattutto la decisione stessa di portare i passeggeri in visita al Museo nonostante le avvisaglie di pericolo, e senza che venisse adottata alcuna misura per l'incolumità dei viaggiatori.



“Costa Crociere poteva, anzi doveva sapere che in Tunisia e a Tunisi sussisteva un grave pericolo di attentati terroristici; con la sua scelta, quanto meno leggera, di organizzare una visita in uno dei luoghi più a rischio, come il Museo del Bardo, e senza adeguate misure di sicurezza, ha messo a repentaglio le vite dei turisti – conclude Ermes Trovò, di Studio 3A - Come tale, adesso, deve assumersi le proprie responsabilità. Non può cavarsela con il semplice rimborso dei biglietti della crociera e poco altro”.



LA REPLICA DELLA COMPAGNIA - "Costa Crociere, pur comprendendo i disagi che i propri ospiti hanno subìto in occasione dell'attentato al museo del Bardo, tiene a precisare che ha immediatamente attivato la propria unità di crisi, operando nella gestione dell'emergenza in stretto coordinamento con le autorità locali, il Ministero degli Esteri e le autorità marittime italiane, con la finalità di fornire la migliore assistenza possibile ai passeggeri che si trovavano a terra e a quelli imbarcati in quel momento. Una speciale squadra composta da membri del Care Team e da alcuni dirigenti dell'azienda ha raggiunto Tunisi il giorno stesso per offrire supporto concreto, psicologico e morale ai propri ospiti. E' del tutto comprensibile che, nonostante l'impegno profuso dalla Compagnia, la complessità della situazione venutasi a creare ed il numero elevato di persone coinvolte, si sia creata una situazione di massima emergenza e ulteriore disagio per alcuni.



Costa Crociere - prosegue la nota - pone la massima attenzione alla sicurezza dei propri ospiti e a tal fine esercita da sempre un costante monitoraggio dei propri itinerari, non esitando a mutarli qualora si profilino situazioni che possano mettere a rischio la sicurezza dei propri ospiti, Si ribadisce a tale proposito che quanto accaduto il 18 marzo scorso era invece del tutto imprevedibile e, del resto, a riprova di ciò vi è il fatto che al momento dei fatti Costa Crociere non era l'unico operatore turistico presente
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Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 09:36