È bastato poco a Edin Dzeko per ritrovare il sorriso dopo la pessima serata di Ferrara in cui, oltre alla sconfitta per 2 a 1, ha rimediato una valanga di insulti dai tifosi avversari per un gesto giudicato anti sportivo, una ammonizione e un forte litigio con El Shaarawy. L’attaccante si trasforma quando indossa la maglia giallorossa, forse Roma non è più quella città in cui vale la pena restare a tutti i costi, infatti, appena terminata la gara contro la Spal Edin è salito a bordo di una macchina con autista con due enormi valige e si è diretto da solo all’aeroporto di Bologna. Lì ad aspettarlo c’era un aereo privato che lo portato a Sarajevo dove oggi si aggregherà con alla nazionale. Prima del dovere, però, la festa organizzata da tempo per i suoi 33 anni. Invitati Pjanic e Zukanovic oltre Senijad Ibricic con cui condivide un business immobiliare. Immancabile la moglie Amra che gli ha fatto trovare una torta a tre piani, ognuno per ogni squadra in cui ha giocato (quello più alto era dedicato alla Roma), una ballerina del ventre, la cantante Glupace, tanta musica bosniaca dal vivo, decine di amici e fiumi di alcool. Qualche ora per staccare e provare a scordare le grida di Ranieri negli spogliatoi dopo l’umiliante sconfitta con la Spal e il pessimo momento che sta attraversando in campo a livello personale. Magari, al ritorno dagli impegni con la Nazionale, a Edin tornerà lo stesso sorriso di Sarajevo e ritroverà il suo istinto da bomber che servirà ai giallorossi a risollevarsi per centrare la qualificazione alla prossima Champions.
Ultimo aggiornamento: 13:38
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