Klopman compie 50 anni,
l'altro volto del made in Ciociaria

Venerdì 22 Dicembre 2017 di Pierfederico Pernarella
Klopman compie 50 anni, l'altro volto del made in Ciociaria
L'hanno chiamato Family Day e così è stato: una festa di famiglia. La famiglia Klopman, la fabbrica di tessuti tecnici che sabato ha festeggiato cinquant'anni di vita. Un traguardo importante che assume un forte e urgente valore simbolico nei giorni in cui, altrove, in provincia di Frosinone, si combatte dopo i licenziamenti di massa annunciati con un sms o emetiche comunicazioni, come nei casi della Fca e della Ideal Standard. In Ciociaria, però, esiste anche una industria dal volto umano dove il lavoro in fabbrica non è soltanto una busta paga a fine mese, un contratto interinale, una vita di lavoro gettata in pasto agli ammortizzatori sociali, ma è sinonimo di identità, appartenenza, orgoglio.

STABILIMENTO IN FESTA
Lo stesso orgoglio con cui un operaio mostra a parenti e amici la spilletta sulla giacca con il marchio Klopman. «La Klopman siete voi», ha detto l'amministratore delegato Alfonso Marra nel suo discorso. Una frase non di circostanza a giudicare dall'atmosfera che si respirava sabato nello stabilimento agghindato a festa, tra giocolieri e funamboli. Sono stati gli stessi operai a preparare, con tessuti rigorosamente Klopman, gli addobbi dedicati al Natale, ma anche al matrimonio con la multinazionale francese che un anno fa ha acquisito il gruppo. Per un giorno la fabbrica si è popolata di bambini che si aggiravano tra le macchine giganti come in un luna park, di parenti fino al quarto grado a cui gli operai mostravano le loro postazioni e mansioni di lavoro. I rotoli di stoffa, con cui viene prodotto un terzo degli abiti professionali in giro per il mondo, sembravano più colorati, anche loro in festa.

LA SFIDA: «VESTIREMO ANCHE GLI OPERAI CINESI»
Dal primo giorno di produzione, nel dicembre del 1967, ad oggi, dalla fabbrica di Frosinone sono usciti tessuti lunghi quanto la metà della circonferenza del pianeta terrestre. Ma la Klopman, che oggi nello stabilimento di 70mila metri quadri dà lavoro a 400 persone e fattura oltre 130 milioni l'anno, è pronta ad accettare nuove sfide, con l'ambizione persino di ribaltare lo status quo dell'economia globale. «Con i tessuti prodotti a Frosinone vestiremo anche gli operai cinesi», ha detto Lambert, presidente della multinazionale francese Tdv che ha acquisito la Klopman. Una provocazione. Forse, ma anche no. Il futuro, anche nel 2017, anche da Frosinone, può fare meno paura e sembra a portata di mano quando ci sono radici profonde. Quando i dipendenti non sono risorse, più o meno umane, con cui giocare al pallottoliere, ma sono l'operaio che si schermisce quando il nipote gli dice «dai nonno che premiano anche te», mentre sul palco vengono chiamati i dipendenti con 40 e 50 anni di servizio alle spalle.

I DIPENDENTI PREMIATI
Come Giuseppe Abbruzzese eletto mister Klopman, in fabbrica dal primo giorno nella cabina di comando. E poi l'ingegnere Luigi Ruspi, Alfonso Verdoliva, Laura De Persio, Loreto Cerro, Felice Mangiocco, Francesco De Nicolò, Luigi Cianfarano, Rocco Guglielmi, Lino Drogheo, Michele Di Mario. Tutti in Klopman dal 1977. Insieme a loro è stato premiato anche l'ultimo assunto, Stefano D'Amico. Tutti raggianti. Chi di felicità, chi di commozione. A riprova che il lavoro, prima ancora che un diritto e una fonte di sostentamento, è o dovrebbe essere una condizione umana di cui andare orgogliosi. Un privilegio, come dimostrato ancora una volta dalle ultime drammatiche emergenze occupazionali della Ciociaria, riservato non a tutti.
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