Ostia, tornati alla luce dopo 5 anni i resti del capodoglio spiaggiato: verrà studiato ed esposto al Museo dei Cetacei di Orbetello

Roma al lavoro per studiare il capodoglio trovato morto sulla spiaggia di Ostia nel 2019 un equipe di esperti.

Giovedì 22 Febbraio 2024
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Roma, è partito in questi giorni un progetto raro di recupero di un capodoglio trovato spiaggiato privo di vita nel 2019 sulla spiaggia di Ostia, non lontano dalla tenuta presidenziale di Castel Porziano. All'epoca del ritrovamento quando i veterinari accertarono che le sue condizioni non avrebbero permesso esami per conoscerne le cause di morte si è pensato a questa seconda vita a scopo didattico, di riesumare i resti del grosso mammifero per studiarne le caratteristiche.  Il capodoglio è un mammifero marino, un cetaceo Odontocete, il più grande predatore del pianeta - i maschi possono raggiungere e superare i 18 metri di lunghezza e possiede il cervello più grande del regno animale. Nel Mar Mediterraneo è una specie regolarmente presente da nord a sud. In occasione della Giornata Mondiale delle Balene, tecnici, biologi, veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, WWF, Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, hanno lavorato ieri per l'intera giornata per riportare alla luce il capodoglio spiaggiato 5 anni fa  fa sul litorale laziale di Ostia. Di seguito il comunicato stampa diramato dall'Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana : Sarà una sorta di “rinascita” quella del giovane capodoglio, una femmina, di pochi mesi, spiaggiato e morto nel 2019 sulla costa laziale, successivamente seppellito nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano per permetterne la decomposizione in sicurezza e in questi giorni tornato alla luce. Sono partite, infatti, le operazioni di scavo e pulizia dello scheletro che, una volta pronto, è destinato alla Casa Pelagos, il nuovo Museo Interattivo sul Santuario dei Cetacei inaugurato lo scorso anno nell’Oasi WWF di Orbetello, in Toscana. Questo lungo progetto di recupero, che verrà documentato in ogni sua fase, rappresenta un'impresa di straordinaria importanza e unica in Italia per la collaborazione fra istituzioni e che coinvolge due aree naturali, il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, un istituto di ricerca scientifica, un’associazione e un’Università per un obiettivo comune: restituire alla comunità il fascino di questi giganti del mare spesso minacciati valorizzando gli aspetti di ricerca e di divulgazione. La salvaguardia dei Cetacei nel Mediterraneo passa, infatti, anche attraverso la conoscenza delle specie che lo abitano. Lo spiaggiamento di questo giovane capodoglio, un esemplare di Physeter macrocephalus femmina, della lunghezza di 512 cm, con un’età stimata inferiore ad 1 anno, era avvenuto sul litorale di Ostia nel 2019. Lo scarso stato di conservazione della carcassa non aveva consentito la definizione della causa di morte ma erano state escluse comunque patologie. Il drammatico episodio, per una specie già minacciata da numerose attività antropiche, ha contribuito comunque ad accrescere le conoscenze disponibili e permettere di raccogliere dati preziosi. Così l’evento si sta trasformando in un’opportunità: a seguito della segnalazione dello spiaggiamento, da parte della Capitaneria di Porto di Ostia, del sopralluogo e dell’esame anatomopatologico eseguito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana (IZSLT), e grazie alla disponibilità della Tenuta Presidenziale di Castelporziano l’esemplare è stato trasportato verso l’arenile dell’area naturale per essere interrato il 12 giugno dello stesso anno al fine di consentirne la decomposizione in sicurezza e il successivo recupero dello scheletro, operazione che ha preso il via dopo 5 anni, proprio in questi giorni. L’inaugurazione dell’installazione presso Casa Pelagos in Toscana, ai margini dell’omonimo Santuario dei cetacei, avverrà nei mesi estivi con la partecipazione di tutti i partner dell’operazione e di coloro che hanno reso possibile la nascita di questa struttura, tra cui Regione Toscana e Deutsche Bank. In quell’occasione verrà svelato anche il nome scelto per il capodoglio dalle classi scolastiche del territorio che verranno coinvolte in attività educative sulla difesa di questi cetacei. Il Santuario dei cetacei si apre proprio a pochi passi da Orbetello, punto più a est dell’area protetta, e include nei suoi 87.500 km2 le acque costiere e i mari tra Sardegna, Francia e Principato di Monaco. In questo luogo simbolico, il giovane animale avrà dunque una seconda vita e racconterà ai visitatori del Museo la sua lunga storia anche attraverso un documentario allestito all’interno della struttura. L’Operazione Capodoglio si svolge in tre fasi: lo scavo vero e proprio nel luogo dell’interramento, la verifica che tutte le ossa siano state recuperate eseguita direttamente sul sito e il trasporto dell’intero scheletro presso l’IZSLT. Lo scavo, inizialmente avviato con un mezzo meccanico messo a disposizione dalla Tenuta Presidenziale di Castelporziano per eliminare la parte più cospicua di sabbia, è proseguito con diverse ore di scavo manuale da parte del team di veterinari, biologi ed esperti per non rischiare di compromettere lo scheletro sottostante e per non perdere le parti ossee più piccole. Una volta recuperate tutte le ossa, si procede alla conta e alla verifica che siano tutte presenti e, infine, al trasporto con mezzi dell’Istituto Zooprofilattico di Roma-Ciampino, presso l’Istituto per le successive fasi di pulizia e inizio montaggio. A quel punto, in estate, lo scheletro sarà pronto per la sua destinazione finale a Orbetello. Nonostante sia il più grande predatore vivente, un gigante del mare, è tanto maestoso e imponente quanto fragile. Nel Mediterraneo, è considerata una specie minacciata e in pericolo di estinzione dalla IUCN (Unione Mondiale Conservazione della Natura). 
 

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