Migranti, l'ambasciatore tedesco: «L'Italia è stata lasciata sola»

Giovedì 27 Settembre 2018 di Marco Ventura
Migranti, l'ambasciatore tedesco: «L'Italia è stata lasciata sola»
6

L'Italia è di casa per il nuovo ambasciatore di Germania, Viktor Elbling. Letteralmente: madre romagnola, scuola elementare a Forlì e germanica a Milano. Italiano perfetto con vago accento nordico. L'amore materno per la metà di radici tricolori. Per lui, in Italia, un ritorno. Il segno che Berlino crede nel rapporto con Roma. «Il dialogo tra i nostri due governi è stretto come lo è sempre stato», esordisce l'Ambasciatore in visita alla sede del nostro quotidiano.
«L'Italia, per la Germania, ha un'importanza strategica e siamo pronti a investire molto in questa relazione. Fanno scalpore certe copertine di settimanale, mentre non si parla abbastanza delle ripetute dichiarazioni di Angela Merkel a favore dell'Italia».
 

 


Sui migranti l'Italia chiede di superare il Trattato di Dublino, che impone di chiedere asilo nel Paese di primo approdo, e un grande piano per l'Africa... L'Italia è stata lasciata sola dall'Europa?
«Anche troppo sola, in quanto Paese di primo approdo dei migranti. La Germania concorda in pieno sulla necessità di una riforma dei Trattati di Dublino che sia giusta e equa. Siamo apertissimi a trovare soluzioni nel segno della solidarietà e unità europea. Poi dobbiamo investire molto di più in Africa, per aggredire le cause delle migrazioni anche facilitando l'ingresso di prodotti africani nel mercato UE».

Si può arrivare a una ridistribuzione automatica dei migranti tra i Paesi dell'Unione?
«Bisogna definire un sistema equo con l'accordo di tutti. Noi siamo aperti al dialogo e abbiamo dimostrato che siamo disposti ad accettare un certo numero di profughi, 50 e 50 nel caso di Protector e Aquarius 1, e ora di nuovo con Aquarius».

La Francia ha detto no allo sbarco di Aquarius a Marsiglia. Perché l'obbligo dell'accoglienza vale solo per noi?
«Il nodo principale è quello del Paese di primo approdo, vogliamo una riforma che funzioni per tutti. Al momento, la decisione la prende ogni Paese per sé. Noi siamo disponibili a cercare soluzioni. Non parlo per altri».

E i movimenti secondari dei migranti? Li respingerete verso l'Italia?
«C'è già un accordo tra i nostri due governi sul tema della circolazione secondaria e crediamo che possa funzionare bene. Il governo tedesco vorrebbe che questo accordo fosse firmato dall'Italia al più presto».

Che dire del rapporto tra Salvini e Seehofer?
«Sono ministri degli Interni di due Paesi centrali in Europa, quindi centrali anche per risolvere la questione dei migranti. È normale che collaborino».

L'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, parla di violenza e razzismo in Italia verso gli immigrati
«Il tema dei valori è essenziale per l'Europa unita. Nessuno è perfetto quanto a diritti umani. Il rapporto annuale di Amnesty ci critica un po' tutti, anche su singoli casi. Dalla Germania la visione che si ha dell'Italia è la visione positiva di uno Stato democratico, uno Stato di diritto che applica le sue leggi».

Ci sarà flessibilità sulla legge di bilancio italiana?
«Italia e Germania sono i due paesi industriali più importanti dell'UE, insieme contiamo per più del 50 per cento del PIL della zona euro. È normale che abbiamo entrambi grande interesse a una zona euro forte e con regole chiare, perciò è importante rispettare le regole che noi stessi ci siamo dati. Senza stabilità anche finanziaria non è possibile una vera crescita».

Il Commissario UE al Bilancio, Oettinger, può fare il sacerdote del rigore quando la Germania ha il surplus commerciale che ha?
«Certe decisioni le prende la Commissione a Bruxelles. Le regole fissate valgono per tutti».

L'eventuale avanzata dei populisti alle Europee è un pericolo o è la democrazia?
«Rispettiamo il voto dei cittadini, ma ci preoccupa il rafforzamento del voto populista in Germania e in altri Paesi. Non sappiamo che cosa succederà con le elezioni di maggio, mancano diversi mesi. I governi e i partiti politici dovranno avere un approccio politico basato sul dialogo: ascoltare i bisogni dei cittadini e dare risposte».

L'unità europea è a rischio?
«Vedo l'Europa resiliente e forte, però è importante mantenere l'unità sui diversi temi. Occorrono regole comuni che funzionino per tutti. Questa è la ricetta che ha fatto l'Unione europea. A volte però non è facile».

L'Italia vorrebbe alleggerire le sanzioni alla Russia?
«C'è un accordo, quello di Minsk, che fissa i requisiti per alleggerire le sanzioni. Requisiti tuttora non soddisfatti. Non è ancora il momento di parlare di alleggerimento: non vediamo il ritiro delle truppe e delle armi dalle aree concordate».

E sulla Libia?
«La Germania appoggia il processo di pace ed è pronta a dare un aiuto perché l'Europa possa parlare con una sola voce. Sosteniamo il progetto italiano di una conferenza sulla Libia. La Germania dispone di competenze nella mediazione e nella prevenzione delle crisi, le mettiamo volentieri a disposizione. Il Rapporteur dell'ONU propone le elezioni. Come principio siamo d'accordo, ma bisogna vedere i tempi. In Libia la situazione è difficile».
 

Ultimo aggiornamento: 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci