Usa, immigrazione: Melania critica Trump, «governare anche col cuore»

Domenica 17 Giugno 2018
Usa, immigrazione: Melania critica Trump, «governare anche col cuore»
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Melania scende in campo per la prima volta su una questione politica criticando indirettamente il marito per la linea dura contro gli immigrati al confine col Messico. La first lady «odia vedere bambini separati dalle loro famiglie e spera che entrambi gli schieramenti possano alla fine unirsi per ottenere una riforma migratoria di successo», ha dichiarato alla Cnn la sua portavoce Stephanie Grisham commentando la vicenda dei 2000 bimbi separati alla frontiera col Messico dai genitori entrati in modo illegale, a causa della politica di 'tolleranza zerò dell'amministrazione Trump.

Melania «crede che dobbiamo essere un Paese che segue tutte le leggi ma anche un Paese che governi col cuore», ha aggiunto, con una nota implicita di rimprovero per il dramma vissuto dai bimbi staccati dalle loro famiglie. Del resto la first lady ha indicato il sostegno e la difesa dei bambini come la priorità della sua piattaforma sociale 'Be best', lanciata recentemente. E il suo prolungato silenzio sulla vicenda, da giorni uno dei principali titoli dei media americani, cominciava a fare rumore.

Oggi le tv hanno cominciato a trasmettere anche le immagini delle tendopoli dove sono trattenuti i bimbi e delle proteste di molti attivisti. Il pugno di ferro contro i clandestini che fuggono dalle violenze dell'America centrale ha suscitato riserve tra gli stessi repubblicani, indignazione tra i democratici e i leader religiosi, nonché la dura condanna dall'Alto Commissariato per i diritti umani dell'Onu, che ha denunciato la violazione dei diritti dei bambini.

«Se non vogliono essere separati dai loro figli, non dovrebbero portarli», aveva ammonito cinicamente il ministro della giustizia Jeff Sessions, che recentemente ha anche escluso la violenza domestica e quella provocata dalle gang criminali come base per le richieste di asilo. L'attorney general ha inoltre scomodato la Bibbia per giustificare la necessità di rispettare rigorosamente la legge, assecondato dalla portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, messa all'angolo dai reporter nel briefing quotidiano come una madre di famiglia insensibile.

«È una politica immorale, atroce», ha tuonato su Twitter l'influente senatrice dem Dianne Feinstein.
Ma Trump continua a scaricare infondatamente la colpa sui democratici, ammonendoli su Twitter a lavorare con i repubblicani alla nuova legge per l'immigrazione, se vogliono risolvere il problema. Un modo, secondo alcuni osservatori, per costringerli a sostenere uno dei due progetti di legge del Grand Old Party che saranno messi al voto la prossima settimana alla Camera e al Senato (dove c'è solo un voto di scarto). Ma, ha avvisato oggi il tycoon, «qualsiasi legge sull'immigrazione deve avere il completo finanziamento del muro (col Messico, ndr), la fine del Catch and release (la prassi di fermare e rilasciare subito i clandestini, ndr), della lotteria dei visti e della catena migratoria, e basarsi sul merito».
Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 22:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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