È da oltre venti giorni che la polizia sta dando la caccia a una ragazza di circa 20 anni che nella serata del 14 gennaio scorso, dopo essere sbarcata da un aereo, ha abbandonato il figlio appena partorito nell'aeroporto di Tucson, in Arizona. Il piccolo è stato trovato da un dipendente dello scalo in un fasciatoio nel bagno delle donne, pulito e avvolto in alcuni panni, con accanto un biglietto scritto a mano con cui la donna ha lanciato un appello disperato, scrivendo le prime righe come se fosse il bimbo stesso a parlare, poi intervenendo in prima persona: «Aiutatemi, per favore. Mia madre non aveva idea di essere incinta. È incapace e inadatta a prendersi cura di me. Per favore, portatemi dalle autorità in modo che possano trovarmi una buona casa. Voglio solo ciò che è meglio per lui, e il meglio non sono io. Per favore. Mi dispiace». Nel bagno sono state trovati inoltre una canottiera bianca, un paio di mutandine di pizzo verde e un paio di pantaloni neri, tutti imbrattati di sangue e fluidi corporei. Subito dopo il ritrovamento, il piccolo è stato portato in ospedale, dove è stato accudito e dove si trova tuttora in buone condizioni.
Ora, dopo oltre venti giorni di ricerche infruttuose, nella speranza che qualcuno si faccia avanti per aiutare gli investigatori a dare un nome alla mamma del neonato, la polizia ha rilasciato nuovi dettagli sulla vicenda, comprese le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza che mostrano la donna nei corridoi dell'aeroporto mentre si dirige al bagno con un fagotto tra le braccia.