Il prete indiano rapito nello Yemen compare in video: «Se fossi europeo sarei già stato liberato»

Martedì 9 Maggio 2017 di Franca Giansoldati
Il prete indiano rapito nello Yemen compare in video: «Se fossi europeo sarei già stato liberato»
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Città del Vaticano - Smagrito, visibilmente debilititato, sofferente. «Se fossi un prete europeo sarei stato preso in maggiore considerazione. Ma sono indiano e forse non sono stato considerato». L'accusa è forte, la voce è debole. Il video che sta girando su diversi siti yemeniti mostra padre Tom Uzhunnalil, il salesiano che è stato sequestrato nello Yemen dai fondamentalisti islamici più di un anno fa. Il religioso nel breve filmato si esprime in inglese. Dice di essere stato trattato bene durante la prigionia ma l'immagine nel video offre uno spaccato ben diverso. Padre Tom lancia un appello, racconta di avere bisogno di cure urgenti, forse necessita di un ricovero.

Il vescovo di Abu Dhabi, monsignor Paul Hinder, che da tempo sta lavorando per tenere i canali aperti con i rapitori, non nasconde preuccupazione. La Reuters ha ricostruito il rapimento del salesiano, avvenuto nel marzo del 2016, quando quattro terroristi armati fino ai denti hanno fatto irruzione in un edificio religioso, uccidendo quattro suore, due donne yemenite che facevano parte dello staff, otto anziani residenti e una guardia. Da allora le notizie sono state frammentarie e poco precise. Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, piuttosto anomalo, né i motivi per i quali è stato rapito padre Tom. Il presidente dello Yemen ha però parlato apertamente di un atto terroristico. «Ho bisogno di essere ricoverato al più presto» sussurra padre Tom nel video ripreso il 15 aprile, come dimostrerebbe una carta con sopra la data (www.aden-tm.net). Il Vaticano da tempo sta cercando di agire dietro le quinte per favorire il rilascio del sacerdote ma al momento non ha avuto troppa fortuna. 
Ultimo aggiornamento: 20:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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