Due esplosioni gemelle hanno colpito un resort e alcuni locali della località turistica di Hua Hin, circa 200 chilometri a sud di Bangkok, in Thailandia, verso le 22 (ora locale; 15 ora italiana), uccidendo una donna e ferendone almeno 23, di cui 4 si trovano in condizioni critiche negli ospedali cittadini.
La polizia ha identificato la vittima: è una donna tailandese, una venditrice ambulante che si trovava vicino a una delle bombe esplose. Tra le 23 persone ferite, secondo la polizia, molti sono stranieri. Secondo il rapporto degli investigatori, le due bombe a Hua Hin (distanti tra loro una cinquantina di metri), sono esplose quasi mezz'ora una dall'altra, in una zona sede di numerosi bar e ristoranti frequentati da turisti stranieri, soprattutto inglesi. Gli ordigni - sempre secondo fonti di polizia - erano nascosti in delle fioriere e sarebbero stati fatti detonare con dei telefoni cellulari.
I feriti sono stati portati al Hua Hin Hospital, Ospedale San Paolo e una filiale locale di Bangkok Hospital. Nessun gruppo finora ha rivendicato la responsabilità dell'attentato. L'attentato cade a una settimana dal referendum che ha
approvato la nuova Costituzione di ispirazione militare e che costituisce una vittoria per il premier Prayuth Chan-ocha e alla vigilia del compleanno della regina, che da alcuni mesi assiste in ospedale l'88enne re Bhumibol, afflitto da un'infezione. Sarebbe il peggior attentato di questo tipo in Thailandia dopo la bomba esplosa circa un anno fa al santuario di Erawan di Bangkok il 17 agosto. Un attacco che uccise 20 persone, per lo più turisti stranieri.