Monete d'argente, collane e anche un martello di Thor.
Da lì, come riportano i media tedeschi, ne è nata un'operazione ufficiale da parte delle autorità archeologiche tedesche, che ha preso il via lo scorso fine settimana. Gli scavi, su un'area di 400 metri quadrati, hanno portato alla luce un tesoro che si ritiene legato al re danese Aroldo I, meglio noto come Aroldo Dente Azzurro, che regnò tra il 958 e il 986 su quella che oggi è la Danimarca, sul nord della Germania, sulla Svezia meridionale e su parte della Norvegia.
Si tratta di collane intrecciate, perle, spille, un martello di Thor, anelli e circa 600 monete. Un ritrovamento di «grande significato», l'ha definito l'archeologo a capo dello scavo, Michel Schirren, intervistato dall'agenzia tedesca dpa. Il ritrovamento suggerisce che il tesoro potrebbe essere stato sotterrato verso la fine degli anni '80 del IX secolo, quando Araldo fuggì in Pomerania, dove poi morì nel 987.
Araldo Dente Azzurro è considerato il re che unificò la Danimarca e che, voltando le spalle alla tradizione vichinga, introdusse il cristianesimo nel Paese. Fu poi costretto a fuggire in Pomerania a causa di una rivolta capeggiata dal figlio, Sweyn Barbaforcuta. Dal Araldo Dente Azzurro, Harad Bluetooth in inglese, deriva il nome dato dalla Ericsson allo standard Bluetooth utilizzato per far comunicare dispositivi elettronici come cellulari, tablet e pc. Gli ingegneri dell'azienda svedese pensarono che la nuova tecnologia ben ricalcava le capacità diplomatiche di Harald Bluetooth, capace di unificare i popoli scandinavi. Anche il logo del Bluetooth è un omaggio a Harald, unendo infatti le rune nordiche che rappresentano le iniziali H. e B.