Un potentissimo terremoto di magnitudo 7.8 ha colto nel sonno i neozelandesi in piena notte, provocando danni estesi, vittime - finora si parla di almeno due morti - e scatenando uno tsunami che, seppure con onde alte non più di 2 metri e mezzo, ha fatto scattare l'evacuazione delle coste orientali, compreso il centro sul mare della capitale Wellington.
Si sono aperte crepe nel terreno, strade sono state messe fuori uso, ci sono state frane e smottamenti, muri sono crollati e finestre e vetrate sono andate in frantumi, le linee ferroviarie hanno interrotto il traffico e molte aree sono rimaste al buio. La gente terrorizzata si è riversata in strada in preda alla paura con in mente il terribile sisma - meno forte, 6.3 di magnitudo, ma con epicentro in città - del giugno del 2011, che colpì la stessa zona, uccidendo 185 persone, ferendone quasi 2.000 e radendo al suolo diversi edifici di Christchurch. Sulla potenza del sisma i rilevamenti intorno al globo non sono univoci e si è andati dal 6.6 calcolato a caldo dal neozelandese Geonet all'8.1 dell'italiano Ingv passando per il 7.4 dello statunitense Usgs. I calcoli successivi hanno attestato la magnitudo a 7.8, ad una discreta profondità, che ne ha in qualche modo moderato gli effetti. Ma ci sono notizie di crolli e di gravi danni ovunque e le foto sui social media sono eloquenti. L'allarme tsunami della protezione civile sarebbe scattato con un pò di ritardo: la popolazione di tutte le zone di costa bassa del Pacifico è stata invitata ad allontanarsi dal mare e a spostarsi su terreni alti o lontani dal mare, estuari e corsi d'acqua.
E anche il centro della capitale Wellington, 400 mila abitanti, che pure si trova sulla punta meridionale della North Island, è stata evacuata, mentre la gente che abita nei quartieri collinari è stata invitata a restare a casa. Non è scattato alcun allarme invece ad Auckland, la città più grande del Paese (1,4 milioni di abitanti), che però sorge sulla punta nord, rivolta a ovest. Una prima onda anomala che ha investito verso l'1.50 la costa nord di South Island e a Kaikoura, 180 km a nord di Christchurch, è stata misurata in 2 metri e mezzo d'altezza. Le onde successive sono calate d'intensità, ma la protezione civile ha ammonito a non fidarsi, perché l'intera zona era ancora suscettibile di subire tsunami più intensi, con onde dai tre ai cinque metri. L'allarme è rimasto in vigore per un paio d'ore nel tratto della costa orientale a nord di Christchurch e sulle isole Chatham, prima di essere ridimensionato e circoscritto ai bollettini del mare locali. La prolungata allerta tsunami ha ritardato i soccorsi e le prime verifiche su vittime e danni. In serata il primo ministro John Key ha dichiarato che il terremoto ha provocato almeno due morti, ma il ministro per la Protezione civile Gerry Brownlee ha precisato che è impossibile, al momento, quantificare il numero delle vittime.