Sudafrica, decapita una donna e mangia pezzi del cadavere. Denunciato dalla madre

Martedì 19 Settembre 2017 di Federica Macagnone
Sudafrica, decapita una donna e mangia pezzi del cadavere. Denunciato dalla madre
5

Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella sua casa di Mount Frere, in Sudafrica, si sono trovati davanti una scena orripilante: Aphiwe Mapekula, 23 anni, era intento a cibarsi dei resti di Thembisa Masumpa, una 35enne che aveva ucciso, decapitato e fatto a pezzi. A nulla è valso l'avvertimento degli agenti di fermarsi: l'uomo ha tentato di accoltellarli e loro hanno reagito uccidendolo a colpi di pistola.
 

 


Secondo la ricostruzioni di alcuni vicini di casa, l'uomo l'avrebbe aggredito Thembisa mentre la donna era intenta a pulire il cortile sul retro della sua abitazione: trascinandola l'ha portata a casa, dove l'ha decapitata e ha iniziato a mangiare parti del suo corpo. A lanciare l'allarme è stata la madre di Aphiwe, inorridita dal comportamento del figlio. «Questo non è il ragazzo che ho cresciuto - ha detto la donna tra le lacrime - Non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere». Una volta sul posto gli agenti si sono trovati faccia a faccia con il cannibale.

«Ha ucciso la sua vittima tagliandole la gola e poi ha proceduto con la decapitazione - ha detto il capitano Edith Mjoko - È stata la madre a chiamarci: quando siamo arrivati in quella casa, lui era intento a cibarsi della carne cruda della donna. Gli abbiamo ordinato di fermarsi e di consegnarsi, ma lui ha continuato, nonostante avessimo sparato alcuni colpi di pistola d'avvertimento. A quel punto si è alzato, ha afferrato un coltello e ha provato ad accoltellarci: è stato allora che abbiamo fatto fuoco».

Aphiwe è crollato sotto la scarica di proiettili che lo ha raggiunto allo stomaco, a un braccio e a una gamba: è stato portato al Nelson Mandela Hospital di Mthatha dove è morto dopo essere stato sottoposto a un intervento d'urgenza. Il caso ha fatto ripiombare nell'incubo la cittadina dopo che un caso di cannibalismo era venuto alla luce ad agosto, quando un uomo si era presentato in una stazione di polizia di EastCourt con alcuni pezzi di cadavere dicendo di essere stanco di mangiare carne umana. All'epoca vennero arrestate sei persone, ma nei giorni successivi è emerso che nella cittadina almeno in 300 avevano ammesso di aver sperimentato la carne umana.

Al momento il sindaco di Mount Frere ha parlato di un caso isolato, insinuando il sospetto che la vittima potesse fare uso di sostanze stupefacenti. «Credo che la droga sia stato il fattore scatenante di questo caso - ha detto Bulelwa Mabengu  Chiedo alle forze dell'ordine un maggiore controllo della nostra zona».

Ultimo aggiornamento: 15:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci