Stoccolma, camion sulla folla: «L'uomo arrestato è l'attentatore»

Sabato 8 Aprile 2017
Stoccolma, camion sulla folla: «L'uomo arrestato è l'attentatore»
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L'uomo arrestato ieri per l'attentato di Stoccolma è sospettato di essere stato alla guida del camion con cui è stato realizzato l'attacco: lo ha detto questa mattina il portavoce della polizia della capitale, Lars Bystrom, secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian. «La persona in questione è stata arrestata in qualità di colpevole... in questo caso il guidatore», ha detto il portavoce, che non ha confermato il secondo arresto di cui oggi parlano i media locali. Nel camion, scrivono vari siti svedesi citando fonti della polizia, gli agenti hanno trovato una borsa con dell'esplosivo.

Intanto la polizia svedese ha effettuato un blitz antiterrorismo nel sud di Stoccolma arrestando tre persone: secondo l'Expressen, le tre persone prese in custodia sono legate all'uomo arrestato ieri, considerato il sospettato numero uno nell'attacco. Gli arrestati sono due uomini e una donna.

Il blitz è scattato poco dopo le 17, ed è avvenuto a poche centinaia di metri dal luogo dove ieri è stato arrestato l'uomo originario dell'Uzbekistan sospettato di essere l'autore dell'attacco di Stoccolma. I tre, a quanto si apprende, si trovavano a bordo di un'auto bianca.

Il sospettato. L'uomo arrestato ieri è appunto un uzbeko di 39 anni, padre di quattro figli e con presunte simpatie per l'Isis. Gli inquirenti restano abbottonati, ma il quotidiano Aftonbladet, in esclusiva, fornisce i primi dati sull'uomo: ha pubblicato in passato su Facebook materiale di propaganda dell'Isis e messo un "mi piace" a una foto del massacro della maratona di Boston dell'aprile 2013. Una conoscente lo descrive come una persona che «non parlava mai di politica né di religione, ma solo di come guadagnare di più per mandare i soldi alla famiglia». L'ultimo lavoro sarebbe quello per una ditta di costruzioni.

Ieri è stato arrestato per un «comportamento sospetto» in un negozio a nord di Stoccolma, dopo essere riuscito a fuggire, prima in metro e poi in treno, dal teatro della strage. La polizia non è ancora in grado di escludere che possa aver avuto dei complici. Il profilo che tuttavia emerge ricorda molto da vicino l'identikit dei terroristi che hanno seminato sangue e morte in Europa nell'ultimo anno, utilizzando un camion o un'auto per uccidere.

Il 39enne uzbeko era finito sotto i radar dell'antiterrorismo giusto un anno fa, ma al pari degli altri killer di Nizza, Berlino o Londra il suo profilo era stato derubricato a un ruolo marginale, senza legami diretti con l'estremismo. L'Uzbekistan si è trasformato in una delle fucine di reclutamento del jihadismo targato Isis: terroristi originari del Caucaso o delle ex repubbliche sovietiche asiatiche hanno compiuto gli ultimi attentati in Turchia e Russia, l'attacco all'aeroporto Ataturk e poi la strage di capodanno sempre a Istanbul, infine l'attentato nella metro di San Pietroburgo. Il primo attentatore suicida nella storia svedese era invece di origini irachene: nato a Baghdad era stato accolto in Svezia nel 1992. Poi va a studiare a Luton, in Gran Bretagna, la città dove secondo gli 007 britannici nel 2008 era ancora attiva la cellula collegata agli attentati di Londra del 2007. Secondo gli amici era un tipo tranquillo, che amava la pallacanestro. Nel 2010 si è fatto esplodere a Stoccolma, poco lontano dal luogo dell'attacco di ieri, senza per fortuna causare vittime. Anche lui era un terrorista della porta accanto.


L'unica fotografia che circola del sospetto attentatore è quella di un uomo con indosso un giaccone verde, una felpa grigia con cappuccio e scarpe da ginnastica. Alcuni media locali in precedenza avevano riferito che la persona fermata aveva confessato di essere il terrorista alla guida del mezzo.

Dopo il primo arresto di ieri, che all'inizio si pensava fosse l'autista del camion, un secondo sospetto, secondo im media locali, sarebbe stato fermato in relazione all'attacco compiuto ieri a Stoccolma. L'arresto è stato compiuto nel sobborgo di Hjulsta, a nordovest della capitale. Il tabloid Expressen ha pubblicato le immagini dell'uomo portato via in manette dalla polizia. Più tardi l'emittente SVT ha citato una fonte anonima delle forze di sicurezza secondo cui l'uomo arrestato a Hjulsta sarebbe legato al sospetto già fermato a Marsta, a nord della capitale. 

Ieri quando il camion è piombato a tutta velocità tra i passanti nella zona dello shopping pedonale del centro erano quasi le tre del pomeriggio (le 14 in Italia) e l'autocarro che consegna la birra ha colpito a caso, ha falciato i pedoni, ha ucciso e ferito fino a quando non è andato a schiantarsi contro l'ingresso del negozio di un centro commerciale, rimanendo incastrato.

«La Svezia è stata attaccata, si è trattato di un atto terroristico», ha dichiarato il premier Stefan Lofven mentre i soccorritori cominciavano il tragico conteggio delle vittime. Quattro i morti secondo la polizia, cinque secondo la televisione locale. Almeno 15 i feriti, ma le autorità a tarda sera si dicevano ancora «non in grado» di fornire un bilancio definitivo. Nel frattempo era stato spento l'incendio provocato dall'impatto del camion nel grande magazzino Ahlens, il denso fumo che ha probabilmente permesso al killer di dileguarsi aveva smesso di annerire il cielo. E le autorità avevano interrogato il proprietario dell'automezzo che stava consegnando la birra Spendrups.

L'autista si era fermato davanti al ristorante Caliente: giusto il tempo di avvisare del suo arrivo e un uomo era saltato sul camion, l'aveva messo in moto ed in pochi attimi era sparito. Un furto, si era pensato, e l'allerta terrorismo ufficialmente non era scattata. Il killer ha colpito quando ha superato l'incrocio tra una grande arteria (la Klarabergsgatan) e la via pedonale più frequentata della capitale, la Drottninggatan. È stato il panico, molti i video che hanno catturato immagini di terrore, di fuga ma anche di feriti e di sangue. Evacuata la stazione centrale, fermati i treni regionali e i convogli della metropolitana, chiusi i due più grandi centri commerciali della capitale, la polizia ha circondato e isolato praticamente tutto il centro città, invitando la gente a non cercare di andarci, né a piedi né in auto.

Poi l'autista del camion utilizzato per compiere l'attentato ha raccontato di aver tentato di fermare l'assalitore, quando questi si è impadronito del mezzo per poi lanciarsi contro la folla a Drottninggatan. Secondo quanto riporta la stampa svedese, l'autista della Spendrups, l'azienda proprietaria del mezzo, era sceso per effettuare una consegna di birra in un ristorante, quando un uomo mascherato è salito sul camion. L'autista si è quindi gettato sul cofano del mezzo nel tentativo di fermarne la corsa. L'uomo, ha riferito un'addetta stampa della Spendrups, non ha riportato gravi ferite. 

Intanto - mentre si moltiplicano i messaggi di cordoglio - anche i Paesi vicini hanno alzato il livello di allerta, dalla Finlandia alla Norvegia, fino alla Danimarca che ha istituito checkpoint lungo tutti i 16 chilometri del ponte Oresund che la collega con la Svezia.

Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 13:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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