Tunisia, Renzi condanna attentato: colpiti tutti noi

Mercoledì 18 Marzo 2015
Matteo Renzi
Il presidente del consiglio Matteo Renzi nel condannare con fermezza gli atti criminali di Tunisi che vedono, purtroppo, coinvolti anche cittadini italiani ed esprimere vicinanza al governo e alle autorità tunisine sottolinea come siano ancora in fase di accertamento le rivendicazioni dell'attentato.



«Qualche ora fa - ha detto nel suo intervento alla Camera in vista del consiglio Ue - un attentato, la cui matrice è facilmente riconducibile ad un determinato tipo di minacce e che ha delle rivendicazioni in fase di verifica, ha provocato la morte di alcune persone e il ferimento di altre in luogo simbolico, un luogo di cultura, e vicino al Parlamento e nella cornice di una minaccia con evidente riferimento alla grave crisi mondiale che stiamo vivendo».



«Con più lucidità e calma nelle prossime ore emergerà un dato di fatto inoppugnabile: che laddove si cerca di uccidere la moderazione si colpisce ciascuno di noi, per la comunanza patriottica e culturale», ha detto il presidente del Consiglio.
La Tunisia, ha sottolineato il premier, «è il Paese che per primo ha visto lo sviluppo della primavera araba e si è dotato di quadro istituzionale innovativo, corroborato anche recentemente dallo svolgimento di elezioni».




L'ambasciatore tunisino a Roma. «La minaccia terroristica è una sfida per noi tutti» e «dobbiamo combattere questo virus». Lo ha detto l'ambasciatore tunisino a Roma Nacer Mestiri, a RaiNews24. «È molto presto» per dire se sia l'Isis il responsabile dell'assalto al museo del Bardo di Tunisi, continua l'ambasciatore tunisino a Roma Nacer Mestiri: «Lascio alle autorità tunisine fare le investigazioni necessarie». L'ambasciatore ha detto che questo attacco è stato sferrato per colpire l'unico Paese della Primavera Araba dove è in corso una transizione pacifica e si è voluto colpire il turismo, e quindi l'economia del Paese.



Il sindaco di Torino. «Con grande angoscia l'intera comunità torinese vive il dramma che si sta consumando a Tunisi e con trepidazione si augura che tutti gli ostaggi, tra cui alcuni cittadini torinesi e dell'amministrazione comunale possano essere liberati al più presto». Così il sindaco di Torino, Piero Fassino che segue la vicenda in contatto con la Farnesina e l'ambasciata italiana a Tunisi.
Ultimo aggiornamento: 16:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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