Bild: «Russia pronta a dichiarare guerra alla Nato nel dicembre 2024», cosa dice il documento segreto di Berlino. Ma Mosca smentisce

Lunedì 15 Gennaio 2024 di Paolo Ricci Bitti
Guerra fra Russia e Nato, Bild rivela piano per «fronteggiare il conflitto nel 2025 per il controllo del corridoio di Suwalki». Mosca: «Menzogne»

Un giustificabile piano per essere pronti alla fine del mondo (una guerra fra la Russia e la Nato, c'è anche un'incoraggiante data: 2024) oppure una bufala indegna di ogni commento? E davvero il controllo del corridoio di Suwalki, tra Polonia e Lituania, potrebbe far scoppiare un conflitto incontrollabile con le grandi potenze pronte a premere il bottone rosso dell'arsenale nucleare? 

In attesa di rivedere l'imprescindibile "Dottor Stranamore" di Kubrick, fra Berlino e Mosca volano sospetti e "complimenti" dopo che un «documento segreto» del ministero della Difesa tedesco che delinea nel dettaglio un possibile «percorso verso il conflitto» tra la Russia e la Nato è stato rivelato sul proprio sito da Bild, il popolare ma solitamente informato quotidiano tedesco, non proprio un tabloid britannico. «Mese per mese e con una precisa localizzazione, vengono descritte le azioni russe e occidentali che culmineranno nel dispiegamento di centinaia di migliaia di soldati della Nato e nell'imminente scoppio della guerra nell'estate del 2025», scrive il giornale sintetizzando il documento «Classified - For Official Use Only».

Sicuramente inquietante e sicuramente già sentito, a grandi linee, fra i millanta scenari disegnati durante i tre decenni della Guerra Fredda a loro volta ripresi da romanzieri e sceneggiatori. 

 

La risposta russa

Dalla Russia la risposta è arrivata velocissima: «Bild non esita a scrivere bufale, quindi preferirei non commentare».

Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto a chi gli chiedeva una reazione ad un articolo del quotidiano tedesco secondo il quale il ministero della Difesa di Berlino ha elaborato un documento segreto su un percorso verso un possibile conflitto aperto tra la Nato e la Russia. Lo riferiscono le agenzie russe.

 

Lo scenario

Un portavoce del Ministero, senza commentare nello specifico, ha detto a Bild che «considerare diversi scenari, anche se sono estremamente improbabili, fa parte dell'attività militare quotidiana, soprattutto nell'addestramento». Lo scenario tracciato dalla Bundeswehr, le Forze armate tedesche, si intitola «Alleanza di difesa 2025» e inizia nel febbraio 2024 con un richiamo in servizio di altri 200.000 militari da parte della Russia, seguito da «un'offensiva di primavera - sostenuta dal vacillante sostegno occidentale a Kiev» - con importanti successi entro il giugno».

(Le forze armate tedesche si preparano all'attacco di Putin)

A luglio pesanti attacchi informatici e altre forme di guerra ibrida, soprattutto nella regione baltica, portano a sempre nuove crisi, con l'istigazione russa di proprie minoranze etniche sul Baltico: ci sono scontri usati come pretesto per lanciare una manovra su larga scala detta Zapad 2024 con 50.000 soldati nella Russia occidentale e in Bielorussia a partire da settembre, sintetizza Bild fuori di virgolette.

Secondo il documento, l'obiettivo del Cremlino è conquistare il Corridoio di Suwalki, lo stretto passaggio terrestre polacco-lituano tra la Bielorussia e e l'exclave russa di Kaliningrad: sempre secondo lo scenario, dal dicembre 2024 ci sarebbe un conflitto di confine proprio mentre gli Stati Uniti potrebbero essere più o meno senza leader per qualche settimana in seguito a una possibile sconfitta elettorale di Joe Biden.

Nello scenario nel maggio 2025 la Nato decide misure di deterrenza credibile per prevenire un attacco russo al Suwalki Gap e, in un giorno X, ordina il dispiegamento di 300.000 soldati, tra cui 30.000 soldati della Bundeswehr, per confrontarne più di 200 mila russi: «Se la Russia verrà dissuasa dal dispiegamento della Nato, nello scenario da esercitazione rimane una questione aperta», scrive Bild.

Perché il corridoio di Suwalki è così importante

ll confine tra Polonia e Lituania è una linea chiamata Suwalki Gap (o corridoio di Suwalki). Questa striscia di terra di 95 km è anche il collegamento tra la Bielorussia e l'exclave russa di Kaliningrad. Molti analisti militari vedono il corridoio di Suwalki come una potenziale area critica se dovesse esserci un conflitto tra i paesi della Nato e la Russia. Il timore è che se la Russia, insieme alla Bielorussia, dovesse usare la forza militare, potrebbe "tagliare" le repubbliche baltiche - Lituania, Lettonia ed Estonia - dai loro alleati Nato in Europa.

@ilmessaggero.it Oltre 100 mercenari del gruppo Wagner di stanza in Bielorussia si sono spostati verso il corridoio di Suwalki (noto anche come la breccia di Suwalki, ndr) che collega la Polonia con gli Stati baltici e separa la Bielorussia e la regione di Kaliningrad della Federazione Russa: lo ha detto il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. “Ora la situazione è ancora più pericolosa. Abbiamo informazioni secondo cui oltre 100 mercenari del gruppo Wagner si sono spostati verso il corridoio di Suwalki vicino a Grodno, in Bielorussia”, ha affermato Morawiecki alla radio Rmf, come riporta il canale polacco Polsat News. Ma come può cambiare la guerra questa mossa? (Di Marco Prestisimone) #IlMessaggero #guerra #russia #ucraina #wagner ♬ Epic Orchestra - Red Cat Blue

L'exclave di Kaliningrad

L'unico legame attuale della russa Kaliningrad con la Prussia, o con la Germania, è il quotidiano Königsberger Express riservato alla manciata di cittadini di lingua tedesca che hanno deciso di non emigrare dopo l'ennesimo cambio di bandiera di quella regione strappata senza fatica dalle truppe sovietiche all'esercito nazista nella seconda guerra mondiale e ora schiacciata fra Polonia e Lituania. E poi c'è la tomba monumentale di Immanuel Kant, il più illustre cittadino della compianta Königsberg che ora fa ombra a batteri missilistiche russe di ultima generazione.

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La cittadina da un milione di abitanti

L'exclave russa affacciata sul mar Baltico è vasta 15mila chilometri quadrati, poco meno del Veneto, e conta circa un milione di abitanti, ma potrebbe pure avere le dimensioni di San Marino senza perdere la colossale importanza strategica per Mosca che dai tempi della guerra fredda non ha fatto che imbottirla di militari e soprattutto di armanenti di ultima generazione a cominciare da batterie missilistiche che non lascerebbero scampo a numerose capitali europee. 

Ora il Cremlino ha resto noto attraverso i canali ufficiali che Le forze russe si sono esercitate in attacchi simulati con missili balistici in grado di portare testate nucleari a Kaliningrad. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo cui nelle esercitazioni sono stati simulati «lanci elettronici» di missili Iskander, che hanno una gittata di 700 chilometri. Distanza che rende quei missili micidiali e inintercettabili se diretti a Berlino, 550 chilometri; Copenhagen, 560 km; Riga, 290 km; Varsavia, 277 km. In poche decine di secondi, meno di 50 per Berlino, i missili russi avrebbero già colpito il bersaglio. Così come impararono a fare gli Alleati nella seconda guerra mondiale con le V2 di Von Braun, l'unico modo per scampare a quei missili è distruggerne le batterie, che però sono spesso installate su camion.   

 

Ieri i missili russi sono restati solo pixel e traiettorie negli schermi dell'esercito, ma è chiaro che annunciando queste simulazioni al computer il Cremlino ha voluto fare la voce grossa per ricordare che batterie di Iskander o di missili ipersonici (gittata fino a duemila chilometri) come i Kinzhal sono già pronti insieme alle testate nucleari "tattiche". I Kinzhal sono lanciabili anche aria-terra da velivoli quali il Mig-31 e non mancano video anche recenti che mostrano il viavai di Foxhound nei cieli dell'exclave tenuti sotto controllo centimetro su centimetro da satelliti e aerei-spia occidentali.

 

La vetrina contro la Nato

Il fatto è che la Russia utilizzi Kaliningrad proprio come una vetrina per indispettire la Nato. Anche aerei italiani (Eurofighter ed F35), rischierati in Nord Europa nell'ambito di accordi Nato, sono stati impegnati in decolli "scramble" per tenere d'occhio aerei russi che fanno lo spola fra il  territorio nazionale e quello dell'exclave russa. Vi sono alcuni corridoi nei cieli riservati a questi voli, ma di tanto in tanto i russi, per saggiare i tempi di reazione dei velivoli Nato, si concedono qualche deviazione. Tutto sotto gli occhi di tutti, sia chiaro, nessun segreto, ma fanno pensare le ben tre basi dell'aeronautica militare della Federazione Russa nella piccola exclave. Basi potenziate di continuo negli ultimi anni e ora ancora più importanti per tenere in allerta la Nato che sostiene l'esercito dell'Ucraina. Rafforzato anche il porto, che un tempo rivaleggiava con Danzica e Riga in quanto a movimenti di merci, e ora basa di decine di navi della flotta russa del Mar Baltico.

In libera uscita a Kaliningrad i marinai russi possono - potevano, in queste settimane - rifarsi gli occhi con i macchinoni e gli entourage degli oligarchi russi buona parte dei quali ha aperto qui le sedi fiscali delle loro attività per lucrare sulle tasse e per far rimbalzare altrove le sanzioni degli Usa. Non è ancora, l'exclave, un paradiso fiscale come si può intenderlo in senso stretto, ma spicca anche la differenza di 5mila rubli fra lo stipendio medio a Kaliningrad 38mila rubli e quello in Russia, 33mila (poco pià di 450 euro).

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 23:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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