Per nove volte aveva fatto entrare in Svizzera degli immigrati che non avevano documenti in regola e, l'anno scorso, aveva ricevuto, con un sacerdote comasco, un premio per aver assistito con pasti caldi i migranti che attendevano in stazione a Como. Ora nei confronti di Lisa Bosia Mirra, deputata nel Gran Consiglio del Canton Ticino (Svizzera), è stato emanato un decreto d'accusa (in sostanza un decreto penale di condanna) per violazione della Legge federale sugli stranieri. Alla consigliera è stata inflitta una condanna alla pena pecuniaria di 80 franchi al giorno e, spiega il Ministero pubblico svizzero, l'esecuzione della pena è stata sospesa condizionalmente per un periodo di prova di due anni.
Stando alle accuse, nel settembre scorso, Lia Bosia Mirra era stata fermata dalle Guardie di confine «per aver collaborato all'entrata illegale in Svizzera di cittadini stranieri sprovvisti dei documenti necessari di legittimazione». «L'inchiesta - spiega il Ministero pubblico - ha appurato che ciò è avvenuto già in precedenza; almeno nove volte, in totale, fra l'agosto e il settembre 2016 con diverse modalità».
Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 16:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA Stando alle accuse, nel settembre scorso, Lia Bosia Mirra era stata fermata dalle Guardie di confine «per aver collaborato all'entrata illegale in Svizzera di cittadini stranieri sprovvisti dei documenti necessari di legittimazione». «L'inchiesta - spiega il Ministero pubblico - ha appurato che ciò è avvenuto già in precedenza; almeno nove volte, in totale, fra l'agosto e il settembre 2016 con diverse modalità».
Bosia Mirra è dunque stata ritenuta colpevole di «ripetuta incitazione all'entrata, alla partenza e al soggiorno illegale» secondo la legge federale sugli stranieri.