Dodici bambini tra gli 8 e i 15 anni sono morti in Perù in pochi mesi dopo essere stati attaccati dai pipistrelli vampiri. I piccoli, deceduti tra settembre e febbraio dopo essere stati morsi dagli animali che trasmettono il virus della rabbia, vivevano nei villaggi di Yankuntich e Uncun, zone remote e immerse nella foresta, raggiungibili solo per via fluviale o in elicottero.
«Sono stati morsi da pipistrelli vampiri, animali che si nutrono di sangue - ha detto il direttore sanitario della zona, Hermann Silva - Non siamo stati avvertiti subito dell’emergenza perché la popolazione indigena pensava che quelle morti fossero dovute a stregoneria». I pipistrelli vampiri si nutrono di insetti, ma soprattutto di sangue che succhiano da animali selvatici o dal bestiame. Tuttavia, quando si trovano in mancanza di cibo in aree dove il loro habitat è stato distrutto, possono attaccare anche gli esseri umani.
Adesso le autorità sanitarie peruviane hanno dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Loreto, al confine con l’Ecuador, a oltre mille chilometri a nord di Lima. Il governo ha spedito nella zona una squadra di emergenza con infettivologi e veterinari e 20mila vaccini contro la rabbia per immunizzare quanto possibile la popolazione e circoscrivere l'epidemia scatenata dai morsi.
L’ultimo decesso è datato mercoledì scorso. Un bimbo di 8 anni e una ragazza di 22 sono stati salvati in tempo perché è stato loro somministrato il vaccino antirabbia. «La morte anche di un solo bambino è grave - ha detto Fernando Melendez - Oggi la gente di Loreto vive una tragedia». Un dramma già vissuto dagli abitanti della zona, dove nel 2010 era scoppiata un'altra epidemia di rabbia a causa dei morsi dei pipistrelli: allora oltre 500 persone vennero colpite, tra queste 4 bambini che morirono a causa della mancanza di un vaccino somministrato in tempo.
Ultimo aggiornamento: 16:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Sono stati morsi da pipistrelli vampiri, animali che si nutrono di sangue - ha detto il direttore sanitario della zona, Hermann Silva - Non siamo stati avvertiti subito dell’emergenza perché la popolazione indigena pensava che quelle morti fossero dovute a stregoneria». I pipistrelli vampiri si nutrono di insetti, ma soprattutto di sangue che succhiano da animali selvatici o dal bestiame. Tuttavia, quando si trovano in mancanza di cibo in aree dove il loro habitat è stato distrutto, possono attaccare anche gli esseri umani.
Adesso le autorità sanitarie peruviane hanno dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Loreto, al confine con l’Ecuador, a oltre mille chilometri a nord di Lima. Il governo ha spedito nella zona una squadra di emergenza con infettivologi e veterinari e 20mila vaccini contro la rabbia per immunizzare quanto possibile la popolazione e circoscrivere l'epidemia scatenata dai morsi.
L’ultimo decesso è datato mercoledì scorso. Un bimbo di 8 anni e una ragazza di 22 sono stati salvati in tempo perché è stato loro somministrato il vaccino antirabbia. «La morte anche di un solo bambino è grave - ha detto Fernando Melendez - Oggi la gente di Loreto vive una tragedia». Un dramma già vissuto dagli abitanti della zona, dove nel 2010 era scoppiata un'altra epidemia di rabbia a causa dei morsi dei pipistrelli: allora oltre 500 persone vennero colpite, tra queste 4 bambini che morirono a causa della mancanza di un vaccino somministrato in tempo.