Desnudas di Times Square
mance e niente multe: artiste

Martedì 18 Agosto 2015 di Anna Guaita
Desnudas di Times Square mance e niente multe: artiste
NEW YORK – Le chiamano “desnudas”. Ed effettivamente sono proprio nude. Da lontano può sembrare che indossino reggiseni appariscenti, nei colori della bandiera americana, ma appena ti avvicini vedi che sono solo dipinte. Se i fianchi sono a mala pena coperti da un minuscolo g-string, il resto del corpo di queste belle ragazze, quasi tutte di origine latino-americana, è stato trasformato in una tavolozza. Sotto la pittura, cioé, niente.

Sono l’ultima trovata di Times Square, l’ombelico di Manhattan, una volta il centro del quartiere a luci rosse, oggi asettico crocevia affollatissimo di turisti di tutto il mondo. Sui marciapiedi lungo cui scorrono fiumane di visitatori, davanti alle vetrine di negozi di souvenir, ci sono sempre vari “performers”, chitarristi, statue viventi, giocolieri. E ora, con notevole irritazione dell'associazione dei commercianti, si è aggiunto un plotoncino di una decina di donne nude che attirano i passanti per farsi fotografare insieme dietro una “mancia” di almeno cinque dollari, meglio se dieci o addirittura venti.



Tempo fa si è affermato uno statuario ragazzo del west, il “naked cow-boy”, che si esibisce in musica country con la sua chitarra indossando solo un paio di slip, un grande cappello e stivali da cow-boy. Poi al suo fianco è comparsa anche sua sorella, Elizabeth. Ma nè lui nè lei hanno mai osato tanto come le desnudas. E il loro comportamento non ha nulla di provocatorio.



Il capo della polizia William Bratton ha ricevuto non poche lamentele dai commercianti di Times Square, che vogliono che la piazza rimanga ospitale soprattutto per famiglie e bambini. Ci sono stati anche casi di passanti che si sono sentiti “aggrediti” dalle insistenze delle ragazze. Ma in genere il pubblico passa ridendo, e non sono pochi gli uomini, e non solo giovani, che sono evidentemente felici di abbracciare due ragazze nude e usare le immagini per i loro social network. E comunque – spiega Bratton – la legge è dalla parte delle giovani: nulla vieta a una donna di mostrare il seno nudo, se lo fa a scopi “artistici”. La libertà di espressione include anche la libertà di mostrarsi al pubblico in questo modo.



Certo, definire “artistiche” le attività delle desnudas è un po’ una forzatura. E c’è chi sostiene che si tratta di un’altra forma di prostituzione e che dietro di loro ci sono “protettori” che si prendono un buon 40 per cento del guadagno. Intervistate dai media cittadini, però, le ragazze negano di essere sfruttate, anche se tutte lamentano le stesse difficoltà: dover tenere a bada la “mano lunga” degli uomini, che credono che nella mancia per la foto sia inclusa anche qualche strizzatina dei glutei, e trovare il tempo di fare qualche corsa al bagno o a mangiare un panino.
Ultimo aggiornamento: 14:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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