La neonata ha un cancro all'occhio, i genitori lo scoprono da una foto

Venerdì 18 Maggio 2018
La neonata ha un cancro all'occhio, i genitori lo scoprono da una foto

La sua piccola vita è stata salvata da una foto. È ciò che è accaduto ad una bambina, allora neonata - ora ha due anni - la piccola Presley, e la sua storia è stata raccontata ai media britannici dalla madre, la 33enne Sophie Findlay: l’effetto “occhi rossi” dopo la foto scattata in vacanza da una fotografa, al momento della stampa della foto ha fatto scattare un campanello d’allarme nella fotografa stessa. Dei due occhi della bimba infatti, uno era rosso, l’altro era quasi bianco.

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«Io pensai a un problema col flash, chiesi alla fotografa se si potesse far qualcosa per cancellare quella macchia, ma lei mi disse che poteva esserci qualcosa di serio, che l’occhio non viene mai bianco, e ci consigliò di farla controllare», ha detto mamma Sophie, citata dal Daily Mail. E infatti quella fotografa aveva ragione: tornati in Gran Bretagna da quella vacanza alle Canarie, i genitori hanno portato Presley in ospedale e hanno scoperto che aveva un retinoblastoma.



Sottoposta a chemioterapia, inizialmente si pensava potesse perdere la vista dall’occhio destro, ma ora, a quasi due anni, la bimba sta bene: dovrà ancora curarsi, ma presto potrà guarire completamente. «Dobbiamo tutto ad Alessia, la fotografa - conclude la mamma - non c’erano sintomi, non ci saremmo mai accorti di niente per anni». E la famiglia è poi tornata a Tenerife proprio per ringraziare la fotografa, commossa dal loro affetto.

COS'È IL RETINOBLASTOMA Il retinoblastoma è una forma di tumore alll’occhio che può interessare a volte un solo occhio su due - come nel caso della piccola Presley - altre volte entrambi gli occhi. Il sintomo principale è, come in questo caso, un riflesso bianco sulla pupilla, chiamato leucocoria: in Italia sono circa 50 i bimbi che si ammalano di retinoblastoma ogni anno.

Esistono due tipi di patologia: il retinoblastoma ereditario e quello sporadico. Il primo tipo (40% dei casi), è solitamente dovuto all'eredità di un allele mutato del gene oncosoppressore RB1 13q14, per cui gli individui colpiti hanno una forte predisposizione genetica e sono maggiormente a rischio di sviluppare la patologia in tempi più brevi e nella forma bilaterale (cioè a entrambi gli occhi).

Il secondo (60% dei casi) non è influenzato da alcuna componente genetica, colpisce solitamente un solo occhio e il suo decorso è generalmente più lento rispetto al retinoblastoma ereditario.

In quest'ultimo, occorre che in un'unica cellula entrambi gli alleli siano mutati: in altre parole occorrono due mutazioni, che statisticamente richiedono un tempo molto maggiore.

Ultimo aggiornamento: 23:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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