Morta Nancy Ledins, il primo prete cattolico transgender

Lunedì 24 Luglio 2017 di Franca Giansoldati
Morta Nancy Ledins, il primo prete cattolico transgender
Città del Vaticano – Si è spenta all'età di 84 anni Nancy Ledins, probabilmente il primo caso di sacerdote cattolico transessuale che, dopo una operazione e una lunga terapia, era divenuta una donna. Nancy era nata nell'Ohio, nel 1932, con il nome di William Griglak.

Dopo l'ordinazione sacerdotale, gli studi in teologia, William aveva preso anche una seconda laurea in psicologia all'università cattolica di Washington. Probabilmente durante quel periodo ha maturato lentamente la decisione di fare affiorare la sua natura femminile, ed affrontare di conseguenza il lungo e doloroso cammino terapeutico, ormonale e chirurgico necessario per  modificare il suo genere. William ha così lasciato il sacerdozio nel 1969, causando un enorme scandalo nella Chiesa locale. Il caso divenne ben presto assai ingombrante anche per la Congregazione della Fede che fu chiamata a sciogliere il dilemma relativo alla validità o meno dell'ordine sacerdotale ad un uomo che nel frattempo era divenuto donna.

E' nel 1979 che William si sottopose così alla delicata operazione. Poi si trasferì nello Stato dell'Indiana e qualche anno dopo si sposò con una infermiera (dalla quale in seguitò divorziò). Per i media americani che in quel periodo seguirono la vicenda il caso di Nancy fu presentato come il primo caso di prete donna della Chiesa cattolica. A dare la notizia della morte di Nancy è stato il Charlotte Observer che ha raccontato di una sentita cerimonia funebre nella chiesa di Wedgewood dove Nancy lavorava come volontaria assieme ad altri parrocchiani gay, lesbiche e transgender.

Il parroco nell'omelia funebre ha raccontato che il viaggio terreno di Nancy si è concluso nella pace dopo una esistenza costellata da enorme sofferenza. Per anni, prima della scelta di sottoporsi alla operazione e anche dopo, Nancy fu tormentata da una grave forma di depressione. Nel 1978 prima di entrare in ospedale scrisse alla sua famiglia che per la prima volta nella «sua vita stava correndo verso qualcosa e non scappando da qualcosa. E si trattava di una sensazione vitale, salutare, positiva».
Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 02:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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