Melania Trump contro il marito: «La polizia Usa non deve strappare i bambini agli immigrati clandestini»

Lunedì 18 Giugno 2018
Melania Trump contro il marito: «La polizia Usa non deve strappare i bambini agli immigrati clandestini»
Melania Trump in difesa dei bambini degli immigrati che vengono strappati ai genitori entrati illegalmente negli Stati Uniti. La first lady scende in campo contro la linea dura sui migranti voluta dal marito Donald Trump, che prevede di separare genitori e bambini che entrano senza permesso nel paese. Melania «odia vedere bambini separati dalle loro famiglie e spera che entrambi gli schieramenti possano alla fine unirsi per ottenere una riforma migratoria di successo», ha dichiarato alla Cnn la sua portavoce Stephanie Grisham.

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La politica di «tolleranza zero» messa in capo da Trump, intesa a scoraggiare gli immigrati clandestini, ha portato alla separazione dai genitori di oltre duemila bambini dallo scorso aprile, quando l'amministrazione trump ha varto la nuova politica. La first lady «crede che dobbiamo essere un paese che segue tutte le leggi, ma anche un paese che governa con cuore», ha aggiunto la portavoce.

In una rubrica per il Washington Post, anche la moglie dell'ex presidente repubblicano George W. Bush, Laura, ha affermato che la politica è «crudele» e «immorale». «Queste immagini ricordano misteriosamente i campi di internamento americani giapponesi della seconda guerra mondiale, ora considerati uno degli episodi più vergognosi della storia degli Stati Uniti», ha scritto.

Tutti contro Donald Trump dunque e il suo pugno duro contro i clandestini e i loro figli, separati al confine col Messico: dai democratici che parlano di abusi sui minori a un crescente numero di repubblicani; dall'Onu («inaccettabile e crudele») ai leader religiosi e ad Amnesty International che parla di «forme di tortura». Oltre a Laura Bush, altre due ex firs ladies, Michelle Obama («a volte la verità trascende il partito») e Hillary Clinton che parla di «crisi morale» hanno attaccato Trump.

In particolare Laura Bush ha paragonato le tendopoli dei bimbi al confine col Messico ai campi di internamento dei
giapponesi nella Seconda Guerra Mondiale, «uno degli episodi più vergognosi della storia americana». Mentre il segretario nazionale alla sicurezza, Kristjen Nielsen, respinge le critiche delle ex first lady: «Anche le amministrazioni Bush e Obama hanno separato le famiglie di immigrati. Quello che ora Trump vuole fare e
applicare le leggi e trovare una soluzione che funzioni nel lungo termine».

E il presidente difende e rilancia la sua linea della fermezza, continuando a scaricare sui dem la colpa della
separazione dei bimbi e criticando l'Europa, con un colpo basso ad Angela Merkel, mentre è all'angolo proprio sulle politiche migratorie. «Non vogliamo che quanto sta accadendo con l'immigrazione in Europa accada da noi», twitta. Poi mette nel mirino la cancelliera tedesca: «Il popolo tedesco si sta rivoltando contro la sua leadership mentre la migrazione sta scuotendo la già fragile coalizione di Berlino. La criminalità in Germania è molto alta. Grande errore aver permesso in tutta Europa a milioni di persone di entrare e di cambiare così fortemente e violentemente la sua cultura!», ha aggiunto Trump, appoggiando così la linea dura perseguita dall'asse populista tra Italia, Austria e Ungheria. Gli Usa, ribadisce poco dopo alla Casa Bianca, «non saranno un campo di migranti, né una struttura che ospita rifugiati. Non finché ci sono io», promette.

Poi ammette che la separazione dei bambini è «orribile», ma ne addossa la responsabilità ai democratici e alle leggi
americane sull'immigrazione, «le peggiori del mondo». «Se i democratici si sedessero a un tavolo invece di fare
ostruzionismo, potremmo avere qualcosa molto rapidamente», anzi, «qualcosa cui il mondo potrebbe guardare». Infine le accuse ai clandestini, tra cui «ci sono ladri, assassini», e alcuni dei «peggiori criminali sulla terra» che usano i bambini «per entrare nel nostro Paese».

Nessun passo indietro nell'amministrazione. «Nessun trattamento inumano, stiamo solo proteggendo i bambini. Gli
agenti stanno attuando le leggi approvate dal Congresso e non devono scusarsi», ha spiegato Nielsen. «Senza applicare le leggi, incoraggiamo centinaia di migliaia di persone ogni anno a ignorarle e a entrare illegalmente nel nostro Paese», le ha fatto eco il ministro della giustizia, Jeff Sessions, parlando davanti all'associazione degli sceriffi a New Orleans.

La verità è che la separazione dei bambini (oltre 2.000, di cui oltre 100 sotto i 4 anni) è frutto della politica di tolleranza zero dell'amministrazione Trump e che al Congresso non c'è alcuna proposta di legge bipartisan.
Solo due progetti repubblicani, in votazione questa settimana, ma che, almeno al Senato, hanno bisogno del sostegno dell'opposizione. Senza dimenticare che il tycoon non intende firmare alcuna legge che non preveda il finanziamento del muro, la fine del Catch and Release (la prassi di fermare e rilasciare subito i clandestini, ndr), della lotteria dei visti e della catena migratoria. Il presidente pensava di usare l'emergenza bimbi come arma negoziale con i dem, ma le foto shock delle tendopoli messicane, con ragazzini terrorizzati rinchiusi in gabbie, rischiano di rivelarsi un boomerang: di immagine e forse anche a livello elettorale, in vista delle elezioni di midterm. 



 
Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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