Usa, i genitori di Melania “americani” grazie alla legge che ora Trump vuole abolire

Giovedì 22 Febbraio 2018
Usa, i genitori di Melania “americani” grazie alla legge che ora Trump vuole abolire
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I genitori sloveni di Melania Trump potranno ottenere la cittadinanza americana, grazie ad una legge sui ricongiungimenti familiari che il presidente Donald Trump vuole abolire.

Viktor e Amalija Knavs infatti «hanno entrambi ottenuto lo status di residenti permanenti», che avvia il processo della naturalizzazione, ha confermato Michael Wildes, avvocato di New York che si occupa di immigrazione e che rappresenta la first lady, diventata cittadina americana dopo le nozze con l'allora tycoon, ed i suoi genitori. «Dal momento che non fanno parte dell'amministrazione, i genitori della signora Trump mi hanno chiesto il rispetto della privacy», ha detto ancora Wildes senza precisare come abbiano ottenuto la green card. Ma gli esperti di immigrazione non hanno dubbi sul fatto che, esclusa la possibilità che i pensionati sloveni abbiano trovato un lavoro negli Stati Uniti, i genitori di Melania abbiano chiesto il ricongiungimento con la figlia diventata cittadina americana. Il fatto è però che con la riforma ristrettiva dell'immigrazione legale proposta da Trump - con l'abolizione di quella che lui definisce in termini dispregiativi «chain migration», cioè la possibilità di sponsorizzare l'ingresso negli Usa di parenti - i Knavs non avrebbero potuto risiedere negli Stati Uniti e tanto meno diventarne cittadini. Trump infatti vuole ridurre i ricongiungimenti solo a coniugi e figli minorenni. 
 
 


Inoltre, rivela ancora il Washington Post che da settimane sta chiedendo alla Casa Bianca informazioni sullo status dei suoceri del presidente, i Knavs stanno aspettando di essere convocati per la cerimonia di giuramento da cittadini americani. Il processo di naturalizzazione, dopo la concessione della green card, solitamente dura cinque anni, ma non è chiaro da quando tempo i genitori della first lady vivono effettivamente negli Stati Uniti. Non è la prima volta che la stampa americana, considerata l'agenda anti-immigrazione di Trump, si interessa alle vicende che hanno portato la modella slovena, arrivata la prima volta negli Stati Uniti nel 1996 con un visto turistico ma con l'intenzione di lavorare nella moda, alla cittadinanza ottenuta nel 2006, un anno dopo le nozze con Trump. «Io sono venuta qui per la mia carriera, mi è andata bene e mi sono trasferita, non mi è mai sfiorata l'idea di stare senza documenti, bisogna seguire le regole, la legge», disse in un'intervista nel 2016 la moglie dell'allora candidato. 

I genitori non solo gli unici ad aver seguito Melania negli Stati Uniti: anche la sorella più grande Ines vive a New York, in un appartamento in un edificio di Trump a Park Avenue. Nel discorso sullo stato dell'Unione, Trump ha stigmatizzato «il nostro attuale sistema fallimentare che permette ad un singolo immigrato di portare in teoria un numero illimitato di partenti» affermando appunto di voler limitare, «per la nostra economia, la nostra sicurezza ed il nostro futuro», i ricongiungimenti a coniugi e figli minori. Non solo i democratici ma anche alcuni repubblicani si oppongo a questa misura che va contrasta con secoli di storia di un Paese fatto dalle famiglie che vi sono immigrate. Al Senato è stato infatti bocciata la proposta di legge presentata dal repubblicano Charles Grassley che conteneva il piano della Casa Bianca sull'immigrazione. 

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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