Il poliziotto rugbysta ha affrontato per primo, da solo e armato solo con il manganello i tre terroristi con i lunghi coltelli che erano appena scesi dal furgone con cui avevano investito i passanti a London Bridge. Il giovane trentenne, che nel tempo libero gioca in un club della capitale, ha impegnato i tre in un combattimento terminato solo quando il giovane è finito a terra ferito in più parti del corpo, volto compreso, dai fendenti dei jihadisti. Le sue condizioni sono gravi, ma non viene ritenuto in pericolo di vita. Grazie al suo intervento - definito "estremamente coraggioso" - ha rallentato la fuga dei tre attentatori consentendo altri altri poliziotti di raggiungerli in tempi più rapidi, impedendo che altre vittime si aggiungessero al bilancio della serata.
Secondo quanto riferito, l'agente - entrato nella polizia dei trasporti britannici (Btp) solo due anni fa - ha riportato ferite da taglio al volto, alla testa e ad una gamba.
Dal canto suo, il presidente della Federazione della polizia metropolitana, Ken Marsh, ha detto: «Posso confermare che, purtroppo, alcuni nostri colleghi sono tra i feriti nell'attacco di ieri sera. »Non ci possono essere dubbi che la rapida risposta dei nostri colleghi ha evitato la perdita di altre vite. Ci sono veramente poche parole per descrivere il loro coraggio, ufficiali che sono andati incontro al pericolo senza pensare alla loro salvezza».