Lifeline a Malta: sarà sequestrata. Migranti in 8 Paesi, la Germania dice no

Mercoledì 27 Giugno 2018
Lifeline a Malta: sarà sequestrata. Migranti in 8 Paesi, la Germania dice no
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L'odissea della Lifeline è finita: la nave della Ong con a bordo 234 migranti, scortata da una nave militare, ha attraccato a Malta.

Bloccata dai veti incrociati di Italia, Francia e Malta stessa da sette giorni la Lifeline vagava in alto mare. I profughi saranno accolti in 8 Stati mentre la Germania, dapprima possibilista, ha detto che non ne prenderà nessuno. La nave verrà sequestrata. Il capitano è stato posto sotto interrogatorio, mentre nessuno degli 8 membri dell'equipaggio tra cui un fotografo italiano è stato trattenuto.

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L'attracco. La Lifeline è stata accolta da forze dell'ordine e personale medico in tute bianche. Sul molo presenti anche i responsabili dell'Ong tedesca, tra i quali il ceo Axel Steier. I migranti sono stati sbarcati e fatti salire su sei pullman della polizia per il successivo trasferimento negli alloggi previsti. Tre bambini accompagnati dai genitori ed altri 3 adulti sono stati portati all'ospedale Mater Dei per controlli medici. Per il resto dei migranti è cominciata la valutazione preliminare del loro status condotta nell'«Initial Reception Centre». Il governo maltese sottolinea che le operazioni sono state compiute sotto l'osservazione di funzionari dell'Unhcr.

La nave verrà sequestrata. La svolta è arrivata con l'annuncio del premier maltese Joseph Muscat, in conferenza stampa: «Nel pomeriggio la nave potrà attraccare. La colpa della vicenda ricade sul capitano. La Lifeline sarà sequestrata per l'avvio di un'indagine, il capitano dell'imbarcazione ha ignorato le leggi internazionali, non si è trattato di uno scontro tra due stati membri. La nave dovrà essere tenuta sotto sequestro fino alla conclusione dell'inchiesta della magistratura maltese, che indaga sul fatto che l'Olanda ha ufficialmente confermato, nero su bianco, che la nave non è nel loro registro navale e che l'imbarcazione risulta come nave da diporto e che come tale non può compiere intercettazioni di naufraghi».

Migranti in otto Paesi. Sono finora otto i Paesi Ue che hanno accettato le eventuali ricollocazioni sul loro territorio dei migranti a bordo della nave Lifeline: Malta, Italia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Portogallo, Irlanda e Francia. Muscat ha ringraziato i governi di questi Paesi.

Il no della Germania. Il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, ha affermato davanti al Parlamento che la Germania non accoglierà i migranti di Lifeline. «Al momento non c'è una necessità di azione per la Repubblica federale tedesca», ha affermato. Anche in futuro ci lasceremo guidare dai principi di «umanità e ordine». Seehofer ha affermato che bisogna capire come evitare di creare un «precedente». In mattinata il portavoce del governo, Steffen Seibert, aveva affermato che si stessero tenendo dei colloqui per verificare l'eventuale accoglienza dei profughi.


Attacco al ministro tedesco. Intanto continua la polemica internazionale innescata dal caso LIfeline: il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer «agisce come una versione tedesca del collega italiano Salvini e rende il governo tedesco complice della mancata assistenza a persone in pericolo». Lo dice Axel Steier, di Lifeline, in un comunicato. «Se la situazione a bordo della nave subirà un'escalation a causa delle condizioni di sfinimento e debolezza delle persone a bordo, e del peggioramento del tempo, Seehofer ne avrà piena responsabilità», aggiunge nella nota che sembra adessa almeno in parte superata dal via libera delle autoritè maltesi.

Motovedette alla Libia. «Oggi in Consiglio dei ministri, se il tempo lo consentirà, doneremo altre 12 motovedette alla Libia con conseguente formazione degli equipaggi per continuare a proteggere vite nel Mediterraneo». Lo ha detto al question time il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.  «Noi - ha ricordato Salvini - abbiamo formato 213 addetti della Guardia costiera libica ed altri 300 potrebbero essere addestrati nell'ambito della missione Ue 'Sophià».


Quattro Ong contro Macron. Quattro Ong attive nell'aiuto ai migranti, tra cui Medecins sans frontières, Amnesty International, Médecins du Monde e La Cimade, chiedono di essere «ricevute collettivamente» dal presidente francese Emmanuel Macron, dopo le critiche di quest'ultimo nei confronti dell'Ong Lifeline, che ha accusato di fare il «gioco dei trafficanti» al largo della Libia. «Pretendendo che le Ong fanno il gioco delle reti di trafficanti, il presidente della Repubblica colpisce in modo inedito l'azione della società civile», deplorano le quattro Ong, dicendosi «costernate dinanzi a questa confusione di valori».

Per le quattro Ong, le parole di Macron sulla nave Lifeline «segnano una tappa supplementare nel cinismo e nell'ipocrisia della politica migratoria francese ma anche europea». «Favorendo il respingimento e il mantenimento in Libia di migliaia di persone che hanno scontato per mesi, se non anni, privazioni, estorsione e torture, il presidente della Repubblica rinnega i valori fondamentali del diritto umanitario», si legge nella dichiarazione congiunta trasmessa ai media francesi. Macron - si prosegue nella nota - è «capace di dare lezioni di accoglienza al mondo e al tempo stesso, nel suo Paese, di criminalizzare i volontari, di mantenere il respingimento illegale alle frontiere, incluso di minorenni, o passare sotto silenzio le brutalità inflitte alle persone migranti e la confisca dei loro beni». Alle critiche delle quattro Ong, si sono poi aggiunte quelle dei responsabili di France Terre d'Asile e Secours Catholique. Al dibattito, si è aggiunto su Twitter anche il segretario socialista, Olivier Faure, secondo cui Macron «riprende della accuse finora appannaggio dell'estrema destra italiana».

Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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