Francia ai seggi con l'incubo Isis. I programmi dei candidati favoriti. L'incognita astensione vale il 30%

Domenica 23 Aprile 2017 di Francesca Pierantozzi
Francia ai seggi con l'incubo Isis. I programmi dei candidati favoriti. L'incognita astensione vale il 30%

PARIGI Seggi per votare, ma anche obiettivi vulnerabili di un attacco terrorista. Cinquantamila gendarmi e poliziotti affiancheranno oggi i diecimila militari dell'operazione Sentinelle per proteggere i francesi in fila per scegliere il successore di François Hollande. Il primo turno si svolge in uno stato di massima allerta, quattro giorni dopo l'attacco sugli Champs Elysées costato la vita a un poliziotto. In una circolare riservata dei servizi d'informazione finita in parte ieri sul Parisien la «minaccia jihadista» è definita «costante e forte». Nessuna auto potrà stazionare nel perimetro dei seggi, dove ogni presidente ha ricevuto un numero diretto per chiamare le forze di sicurezza. A Parigi, ma anche a Nizza e a Marsiglia, i seggi giudicati più sensibili (per esempio quelli che si trovano in scuole o municipi con diverse entrate secondarie) saranno sorvegliate anche da guardie private: i poliziotti e i gendarmi armati non entreranno, in rispetto del codice elettorale. Sono 47 milioni i francesi chiamati a votare per scegliere, tra undici candidati, i due che il 7 maggio si disputeranno l'Eliseo.

L'INCERTEZZA
Finisce l'era Hollande. In questi cinque anni tutto è cambiato. Dal gennaio 2015, quando i fratelli Kouachi entrarono nella redazione di Charlie Hebdo, il terrorismo islamico ha fatto 239 morti. I francesi lo hanno ripetuto ogni volta: non cederanno alla paura. Se non andranno a votare, non sarà perché c'è il rischio di un attentato, ma perché non sono stati contenti del dibattito elettorale e delle proposte. Mai elezione è stata così incerta: sono in quattro a poter passare il primo turno, Emmanuel Macron, Marine Le Pen, François Fillon, Jean-Luc Mélenchon. Secondo le inchieste dell'ultima ora, il tribuno della sinistra radicale Mélenchon sarebbe in frenata e la vera partita sarebbe a tre: il liberal Macron, sempre in testa ma in flessione, a pochi millimetri da Le Pen, stabile o in leggera salita, con Fillon in recupero. Tutti i duelli restano comunque possibili per il 7 maggio, anche quello, il più improbabile ma il più clamoroso, tra Le Pen e Mélenchon. E' anche il più temuto dall'ordine pubblico. Sempre secondo la nota dei servizi, i due movimenti «più estremisti» al secondo turno, il Fronte Nazionale e la Francia ribelle, inaugurerebbero un periodo di manifestazioni e scontri, senza contare gli studenti sul piede di guerra.

LA TENSIONE
Pattuglie di celerini e permanenze rafforzate nei tribunali sono già state previste. E poi c'è anche la minaccia informatica. Si temono interferenze nella trasmissione dei risultati e l'Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi d'informazione ha blindato le reti del ministero dell'Interno. Nonostante la volontà di esibire tranquillità, la tensione è sottotraccia, inevitabile. Ieri pomeriggio un uomo alla stazione Gare du nord ha tirato fuori un coltello da cucina dicendo di «avere paura per la propria vita» provocando il panico. La stazione, in quel momento affollatissima, si è svuotata di un colpo. Una pattuglia di gendarmi ha poi disarmato l'uomo senza difficoltà. Alla Bastiglia, una manifestazione di qualche centinaio di liceali è stata sorvegliata da uno schieramento quasi altrettanto numeroso di gendarmi in tenuta antisommossa. Gli ultimi seggi chiudono alle 20. Un secondo dopo, le prime stime in diretta tv.

Ultimo aggiornamento: 17:08
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