Kuwait, uccidono la domestica filippina e la nascondono nel freezer: coppia condannata a morte

Lunedì 2 Aprile 2018
Kuwait, uccidono la domestica filippina e la nascondono nel freezer: coppia condannata a morte
6
Sono stati condannati a morte in contumacia in Kuwait marito e moglie, lui libanese e lei siriana, riconosciuti colpevoli di avere ucciso la loro domestica filippina e di averne nascosto i resti in un freezer. L'omicidio era stato scoperto dopo oltre un anno nel gennaio scorso, quando era stato ritrovato il cadavere della domestica, Joanna Demafelis, di 29 anni, nell'abitazione abbandonata dalla coppia.

Il fatto ha portato ad una crisi diplomatica tra il Kuwait e Manila, con il presidente filippino Rodrigo Duterte che ha fatto appello il mese scorso ai lavoratori filippini perché lascino il Kuwait e ha imposto un divieto a nuovi espatri verso i Paesi del Golfo dove buona parte dei domestici impiegati nelle case provengono appunto dalle Filippine.
La coppia libanese-siriana è stata arrestata in febbraio a Damasco su mandato di cattura spiccato dall'Interpol, ma non è stata estradata in Kuwait. Le autorità siriane hanno infatti consegnato il marito, Nader Essam Assaf, a quelle libanesi, mentre hanno trattenuto la moglie in prigione in Siria. La sentenza capitale, da eseguirsi per impiccagione, è stata emessa al termine di una sola udienza. La coppia, secondo quanto ha sottolineato una fonte giudiziaria, può fare ricorso in appello, ma solo se accetterà di tornare in Kuwait. Sono circa 250.000 i cittadini filippini che lavorano nell'Emirato. Le organizzazioni per i diritti umani denunciano periodicamente il trattamento riservato a questi espatriati e a quelli di altri Paesi che lavorano in Kuwait o in altri Paesi del Golfo, dove normalmente non possono avanzare alcuna protesta a causa del sistema che regola la loro permanenza. Il visto e il permesso di lavoro, infatti, dipendono dalla cosiddetta kafala, la sponsorizzazione del datore di lavoro che può impedire al dipendente straniero di andarsene da casa o cambiare lavoro senza il suo consenso. In seguito alla scoperta dell'omicidio di Joanna Demafelis, il mese scorso le autorità filippine e kuwaitiane hanno avuto due giorni di colloqui a Manila nel tentativo di trovare un accordo che garantisse una maggiore protezione dei lavoratori filippini. Ma dopo due giorni di intensi negoziati non sono arrivati ad alcun risultato. 
Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 21:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci