Kavanaugh, Trump chiede l'inchiesta Fbi. Slitta il voto al Senato

Sabato 29 Settembre 2018
Kavanaugh, Trump chiede l'inchiesta Fbi. Slitta il voto al Senato
1

Il giudice Brett Kavanaugh designato da Donald Trump per la Corte Suprema incassa il primo sì in commissione Giustizia al Senato, ma il voto per la conferma definitiva slitta di una settimana, per consentire all'Fbi di effettuare ulteriori verifiche sul 'nominee' accusato di aggressione sessuale. Un'indagine supplementare ordinata dallo stesso Trump.

LEGGI ANCHE Trump all'Onu: «Rispettare la sovranità dell'America, isolare l'Iran»

È il risultato di un compromesso tutto politico che giunge a conclusione di una giornata convulsa a Capitol Hill e dopo un colpo di scena di cui è protagonista il senatore repubblicano Jeff Flake, noto per essere un fiero critico del presidente Donald Trump ma che sembrava aver optato questa volta per un inusuale 'allineamento', annunciando che avrebbe votato sì per far procedere la nomina di Kavanaugh in commissione e quindi verso il voto definitivo. Poi il 'ripensamento', spinto dalle proteste dentro e fuori l'aula e la proposta sulla quale i repubblicani si sono in fine espressi a favore.

Il sì è una decisione sofferta, aveva ammesso lo stesso Flake, dopo le drammatiche testimonianze ieri di Christine Blasey Ford, che accusa Kavanaugh di aggressione sessuale durante una festa negli anni '80 e dello stesso giudice che si è difeso fra rabbia e lacrime: «Mi hanno lasciato più dubbi che certezze ma quello che so è che il nostro sistema di giustizia prevede la presunzione di innocenza dell'accusato, in assenza di prove che corroborino le accuse».

Poi però l'opposizione e la protesta, con diversi democratici che, annunciando il proprio risoluto no, avevano lasciato l'aula durante il dibattito, tra cui i senatori Richard Blumenthal e Kamala Harris che hanno dato voce all'opposizione parlando nei corridoi. Teatro intanto di una tenace contestazione che ha seguito fino in ascensore il senatore Flake, rimproverato e additato per la sua scelta, anche da una ragazza di 23 anni, Maria Gallagher, che lo affrontato in ascensore: «Guardami negli occhi, anch'io sono stata stuprata».

Il video, ripreso da un telefonino, è volato sul web. Eccola allora la 'presa di coscienzà, il tentativo di mediazione in una giornata di 'dramma politicò assaggio dell'autunno rovente che si prospetta in vista delle elezioni di midterm il prossimo 6 novembre: mentre giungono anche notizie che il Grand Old Party fatica ancora ad assicurarsi tutti i voti necessari per la conferma (restano in bilico i voti delle senatrici Susan Collins e Lisa Murkowski) in Senato il voto è ritardato e l'azione si sposta dietro le quinte per una mediazione che sfocia nella proposta di Flake, frutto di un negoziato frenetico, guidato dal senatore Gop dell'Arizona con alcuni senatori democratici.

Solo a questo punto la commissione Giustizia si esprime, passa il primo sì. Il presidente Trump reagisce prendendo le distanze istituzionali: spetta al Senato gestire il voto per la conferma di Kavanaugh, dice ai cronisti e aggiunge: i senatori incerti «devono fare ciò che pensano sia giusto». Ma ancora una volta nessun dubbio sul suo 'nomè: «mai pensato neppure un pò» a eventuali sostituti se il Senato non dovesse confermarlo.

Un'altra pausa e arriva l'accordo: la commissione giustizia del Senato chiederà al presidente Donald Trump di aprire una indagine supplementare sul 'background' del giudice nominato, indagine che dovrà essere limitata alle «attuali accuse credibili contro il nominato» e «completata non oltre il 5 ottobre».

Intanto si fa avanti Mark Judge, il compagno di liceo di Kavanaugh che stando alla testimonianza dell'accusatrice del giudice era presente alla festa in cui la donna dice di essere stata aggredita negli anni '80, e fa sapere di essere disponibile a collaborare «su base confidenziale» con l'Fbi e le forze dell'ordine, dovessero queste richiederglielo. 

Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 19:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci