Ue, Juncker: "All'Italia manca un interlocutore". Ira del governo, Mogherini nella bufera

Martedì 19 Gennaio 2016 di Alessandra Severini
Matteo Renzi e Jean-Claude Juncker
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Rimangono molto tesi i rapporti fra governo italiano e commissione europea. Flessibilità di bilancio, banche e flussi migratori. Sono molti i temi su cui Roma e Bruxelles rimangono distanti. E il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker ha lamentato la mancanza di «un interlocutore per dialogare con Roma sui dossier più delicati».


Frecciate a cui ha risposto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, definendo le polemiche “inutili” ma sottolineando che «l'Italia ha un governo nel pieno dei suoi poteri. Abbiamo un continuo dialogo con le istituzioni, abbiamo un ministro degli Esteri, dell'Interno, dell'Economia». Il braccio di ferro coinvolge anche l'alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, unica italiana nella commissione. I rapporti con Renzi sarebbero ormai gelidi, poiché il premier ritiene che lady Pesc non faccia gli interessi italiani sui tavoli che contano.

Del resto l'europarlamentare Simona Bonafè, da sempre vicina a Renzi, lo ha detto chiaramente: «Molti dei suoi colleghi che dovrebbero rappresentare l'Europa quanto lei non perdono occasione per difendere gli interessi nazionali».
Ieri le parole di Mogherini sono sembrate un tentativo di ricucitura: «Il lavoro comune con il governo italiano funziona. In particolare su flessibilità in campo economico e immigrazione». Lo scontro irrita il premier che vorrebbe dalla Ue risposte più rapide. E già oggi, quando arriva a Bruxelles il dossier sull'Ilva, il livello di tensione potrebbe aumentare ancora.
Ultimo aggiornamento: 19:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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