Non ci sarà una legge ad hoc in Gran Bretagna per vietare l'imposizione dei tacchi alti in ufficio. Lo ha stabilito il governo della premier Theresa May respingendo una petizione promossa da Nicola Thorp, la receptionist divenuta simbolo di protesta poiché licenziata per essersi presentata al lavoro in scarpe basse, e annunciando al contempo più linee guida per le aziende. Nel motivare la sua decisione l'esecutivo ha affermato che già bastano le leggi esistenti in materia e non se ne devono introdurre di nuove. Questo nonostante sia stata condotta una inchiesta parlamentare che ha fatto emergere una «diffusa discriminazione» nei confronti delle donne sul posto di lavoro.
Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 17:06
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