Gilet gialli, terzo morto ad Arles: Macron pronto allo stato d'emergenza

Domenica 2 Dicembre 2018
Gilet gialli, terzo morto ad Arles: Macron pronto allo stato d'emergenza
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Riunione d'emergenza all'Eliseo per tracciare un bilancio sulla mobilitazione dei gilet gialli in Francia, che protestano contro il caro carburante. I numeri comunicati al vertice al quale partecipano oltre al presidente Emmanuel Macron, il ministro dell'Interno Christophe Castaner, il segretario di Stato Lawrence Nunez e il ministro della transizione ecologica François de Rugy, sono pesanti: 136mila manifestanti, 263 feriti negli scontri di sabato e tre morti. 

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Stamani, parlando con l'emittente Europe 1, il portavoce del governo, Benjamin Griveaux, ha detto che l'esecutivo sta valutando tutte le opzioni per fermare le violenze dei manifestanti. «Dobbiamo pensare ai passi che possiamo compiere», ha detto Griveaux, dopo che il ministro dell'Interno Castaner ha evocato il «ricorso allo stato di emergenza».

 


L'ultimo è un automobilista è rimasto ucciso stanotte ad Arles, nel sud della Francia, in un tamponamento provocato da un blocco stradale dei gilet gialli su una strada provinciale. Si tratta, appunto, della terza vittima dall'inizio del movimento, due settimane fa. L'auto è finita verso le 2 del mattino su un tir bloccato in coda alla fila di veicoli ed è stata poi a sua volta tamponata. Il conducente è morto sul colpo.

Ma sono numeri, questi, in netto aumento rispetto a quelli dei weekend passati, segno che la tensione sta tutt'altro che scemando. 
Per la prima volta, un collettivo di gilet gialli che si presenta come «portavoce dei gilet gialli liberi», si rivolge al governo con un'apertura e si dice disponibile a un «primo appuntamento». I 10 portavoce, fra cui Jacline Moraud - al cui appello sui social molti attribuiscono l'origine della protesta - offrono al governo «un'uscita dalla crisi». Le richieste «immediate e senza condizioni» sono: «blocco dell'aumento delle tasse sui carburanti e annullamento della sovrattassa sulla revisione obbligatoria dei veicoli».

Intanto, in attesa di decisioni da vertice governativo, il sindacato di polizia Unsa ha chiesto che sia vietata la manifestazione di sabato prossimo 8 dicembre: «basta tergiversare - ha intimato il sindacato in un comunicato - Parigi è stata ancora una volta campo di gioco di un'orda di casseur vestiti con i gilet gialli». Gli agenti fanno notare che si tratta del quarto fine settimana di impegno straordinario per le forze di polizia a Parigi e nel resto della Francia: «i poliziotti non sono dei robot», conclude il documento. 

«Macron démission!», Macron dimissioni. È quanto ha gridato un gruppo di gilet gialli all'indirizzo del presidente Francese, che ha visitato le strade attorno all'Arco di Trionfo, teatro degli scontri e dei danneggiamenti di ieri.
Separati da un cordone di polizia, i manifestanti anti Macron hanno anche intonato la Marsigliese, mentre poche altre persone gridavano invece «Viva Macron». Sulla Avenue Klebe, riportano i media francesi, Macron ha salutato un drappello di vigili del fuoco e agenti di polizia.

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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