Islam, in Francia entrano in vigore le nuove regole per reclutare gli Imam e 'controllare' l'influenza straniera

Martedì 2 Gennaio 2024
Islam, in Francia entrano in vigore le nuove regole per reclutare gli Imam e 'controllare' l'influenza straniera

Dal primo gennaio 2024 la Francia non ammetterà più sul suo territorio degli imam provenienti dall'estero.

Una misura piuttosto rigida che rispecchia il cammino deciso dal presidente Macron due anni fa per neutralizzare i rischi interni del cosiddetto "separatismo islamico" piuttosto incline alle influenze straniere attraverso gli imam. La comunità islamica francese è la seconda più numerosa del Paese dopo quella cattolica. Secondo le stime, su 67 milioni di abitanti, si ipotizza vi siano 6 milioni di musulmani anche se altre stime indicano numeri assai inferiori (3,5 milioni). In ogni caso il controllo sugli imam e le loro predicazioni in moschea è stato ritenuto necessario dopo l'aumento dell'antisemitismo e il rischio altissimo di attentati causato dalle frange estremiste. 

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Il ministro degli Interni Gerald Darmanin in una lettera ai Paesi d'origine della  maggior parte dei religiosi (Marocco, Turchia, Algeria, Tunisia) ha sottolineato che gli imam già residenti in Francia potranno rimanere sul territorio dopo il mese di aprile solo se in possesso di un nuovo status. Allo stesso tempo, una parte crescente degli imam che già prestano il loro servizio nelle moschee dovranno essere formati in Francia, essere regolarmente iscritti, pagare tasse attraverso le stesse associazioni di moschee.

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Macron aveva annunciato nel 2020 che avrebbe cambiato le regole per limitare le influenze straniere sulle moschee. Attualmente sono circa 300 gli imam stranieri inviati soprattutto da Algeria, Tunisia, Marocco e Turchia. Le nuove regole entreranno in vigore tra quattro mesi mediante una sorta di legge quadro specifica che consensentirà di reclutare autonomamente i chierici. Saranno le moschee a pagarli direttamente. Naturalmente, ha specificato Darmanin, l'obiettivo non è quello di impedire agli imam stranieri di predicare in Francia, ma di garantire che nessun funzionario di un altro paese eserciti influenze negative sul suolo francese.

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In questi ultimi anni in Francia è stato creato un percorso universitario dedicato, offerto dall'Istituto francese di studi islamici (IFI) ed è stato lanciato a Parigi il "Forum dell'Islam in Francia" (Forif). L'organismo di rappresentanza dei musulmani nel Paese ha lo scopo di contribuire a rappresentare in modo più efficace il secondo gruppo religioso francese e di fungere da punto di contatto permanente per il governo. Una struttura che grosso modo si ispira alla Conferenza tedesca sull'Islam.

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