Filippine, 12mila persone evacuate: si teme una violenta eruzione del vulcano Mayon

Lunedì 15 Gennaio 2018 di Rachele Grandinetti
Scosse sismiche sono state accompagnate dall'emissione di cenere e frammenti di rocce

Lo scorso sabato, il vulcano Mayon (situato nella Provincia di Albay, nella Regione di Bicol) ha iniziato ad eruttare una nube di gas rovente, cenere e frammenti di roccia provocando scosse sismiche. L’Istituto di vulcanologia e sismologia delle Filippine, perciò, ha innalzato il livello di allerta a cinque che corrisponde ad "elevata probabilità di una eruzione violenta". Si tratta di uno dei principali vulcani attivi nel Paese ed ha alle spalle un passato di morte: dal 1616 sono state registrate circa 50 eruzioni, l’ultima nel maggio 2013 quando 5 escursionisti rimasero uccisi e 7 persone ferite. L’eruzione più violenta, invece, risale al 1814 quando oltre 1200 persone morirono e una città venne seppellita sotto le colate di lava. Nel 1993, poi, furono 77 le sue vittime.

«Stiamo osservando l’accumulo di gas che potrebbe aumentare la pressione e provocare un’eruzione esplosiva.

Tutti devono stare lontani dall’area di pericolo estesa di sette chilometri», ha detto Renato Solidum, direttore di Phivolcs, l’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia. Secondo l’Istituto, infatti, «il magma è nel cratere e un’eruzione violenta è possibile entro settimane o addirittura giorni». Le autorità hanno ordinato l’evacuazione totale di un raggio di sette chilometri dal vulcano Mayon e circa 12mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro case. 

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 15:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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