Molly, uccisa a 23 anni dall'ex fidanzato stalker che l'aveva seguita in palestra

Giovedì 25 Gennaio 2018
Uccisa dall'ex fidanzato stalker che l'aveva seguita in palestra: "Aveva la maglia insanguinata"
Si erano frequentati per circa sette mesi, dopo essersi frequentati su Tinder, ma la loro relazione non era stata felice: lei non riusciva a sopportare le pressioni di quel ragazzo così geloso e possessivo che tendeva a controllare la sua vita. Per questo motivo, la storia tra la 23enne Molly McLaren e il 26enne Joshua Stimpson finì l'estate scorsa, appena dodici giorni prima della morte della ragazza, avvenuta il 29 giugno. Per quell'episodio il 26enne è stato rinviato a giudizio per omicidio volontario: Molly morì infatti a causa delle molteplici coltellate ricevute mentre risaliva a bordo della propria auto nel parcheggio adiacente alla palestra che frequentava.



Siamo a Chatham, nella regione inglese del Kent. Come riportano media locali ed internazionali, Joshua Stimpson è attualmente sotto processo per l'omicidio di Molly. A incastrarlo c'è la testimonianza di un uomo che si trovava nel parcheggio al momento dell'aggressione e che ha provato, invano, a fermare la furia omicida di Stimpson. La polizia, giunta tempestivamente sul posto, aveva trovato il ragazzo immobile all'interno del parcheggio, con la canottiera bianca ancora insanguinata.



LA RICOSTRUZIONE Le riprese delle telecamere a circuito chiuso della palestra hanno ulteriormente aggravato la posizione di Stimpson, che sostiene di aver ucciso Molly al termine di una lite fisica con la ragazza. Non è questo quello a cui credono gli inquirenti, che hanno ricostruito con particolare precisione e dovizia di particolari gli ultimi minuti di vita della 23enne. Nei filmati si vede Stimpson entrare all'interno della palestra, salire lungo le scale e raggiungere la sala in cui si stava allenando Molly, che da quasi due settimane, dopo aver lasciato il ragazzo, riceveva da lui messaggi deliranti e minatori. La ragazza, terrorizzata, cerca di affrontare coraggiosamente Stimpson, poi invia questo sms alla madre: «Mi sta seguendo, è appena entrato in palestra». La madre, pochi istanti dopo, chiama la figlia e le intima di allontanarsi subito e tornare a casa. Non ha fatto in tempo, perché proprio mentre si sfoga in un sms con alcuni amici («Ho paura, devo guardarmi continuamente le spalle»), Stimpson la segue e la aggredisce nel parcheggio. Nelle immagini visionate dagli inquirenti si vede il ragazzo girare nervosamente per i locali della palestra, portando con sé una sacca al cui interno ci sarebbero stati un'ascia e il coltello con cui è stata uccisa Molly.

Ultimo aggiornamento: 15:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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