Le nevicate persistenti e la nebbia sul Nanga Parbat stanno rallentando ancora le ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi da una settimana sulle montagne del Pakistan.
Daniele Nardi a "Le Iene" l'ultima intervista all'alpinista italiano disperso sul Nanga Parbat
A partire dal fatto che le ricerche sono iniziate soltanto giovedì, ben quattro giorni dopo la loro scomparsa, domenica scorsa. Per le tensioni sul Kashmir tra India e Pakistan, che hanno bloccato i cieli su questa montagna tra le più alte del mondo (8.125 metri), che il 42enne alpinista di Latina ed il 30enne compagno britannico di scalata sognavano di conquistare. Poi ci è messo il maltempo, che ha reso infruttuose le perlustrazioni. È inevitabile a questo punto la frustrazione di chi attende notizie dei dispersi. «Non ha più senso. Non c'è più speranza»: Questo almeno è il pensiero della fidanzata di Ballard, Stefania Pederiva, che è sembrata arrendersi alle continue interruzioni delle ricerche per la neve e la scarsa visibilità.
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Con Tom ha parlato l'ultima volta il 22 febbraio: «Si annoiava al campo base. Era calmo, stava bene, era contento di andare e con Nardi vedevano come andava giorno per giorno», ha raccontato, facendo capire che l'impresa era tutt'altro che facile. Le tracce di valanghe nella zona dove è stata avvistata la tenda dei due alpinisti hanno confermato la pericolosità della zona. E si teme che proprio una valanga li abbia seppelliti. L'ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo ha dato conto della giornata trascorsa senza esiti, la terza consecutiva. Prima la neve che ha continuato a cadere, poi la nebbia, hanno impedito all'alpinista spagnolo Alex Txikon e alla sua squadra di raggiungere il campo base sul Nanga Parbat, ha riferito il diplomatico. L'appuntamento è rimandato al nuovo sorgere del sole, quando «la nebbia dovrebbe alzarsi consentendo il trasporto» sulla montagna «per avviare ricerche con i droni».
Filho da alpinista Alison Hargreaves, morta no pico do K2 em 1995, o inglês perdeu o contato ao tentar uma ascensão invernal do Nanga Parbat (8.125 metros) com o italiano Daniele Nardi https://t.co/7pvrzR8Txy
— EL PAÍS Brasil (@elpais_brasil) 3 marzo 2019
A pesare sulla lentezza dei soccorsi sono anche gli alti costi per far volare gli elicotteri, oltre 40mila euro al giorno. Così è scattata una raccolta di fondi, che finora ha superato i 100mila euro. «Per noi Daniele non è solo un amico, ma anche un fratello - si legge nella presentazione sulla pagina del sito gofundme.com - una fonte di ispirazione per la sua determinazione, semplicità e soprattutto amore per la vita. Vogliamo ricambiarlo con un piccolo gesto e non lasciare nulla di intentato perché Tom e Daniele tornino a casa». L'iniziativa è stata accolta con calore dalla sorella di Ballard, Kate, che su Facebook ha ringraziato «i meravigliosi esseri umani che hanno chiesto in che modo poter aiutare»