La controffensiva ucraina rallenta «per colpa della Nato», l'analista Orr: influenzata dalle “scadenze” dell'Alleanza

Le mosse dell'esercito ucraino sono al centro di un dibattito mondiale: i pro e i contro

Mercoledì 26 Luglio 2023
L'analista di guerra Orr: «Controffensiva ucraina rallenta per colpa della Nato, ha dato delle “scadenze”»

Il Risiko della guerra russo-ucraina continua. L'attenzione del mondo è focalizzata non solo sulle nuove armi che saranno a disposizione di Kiev - che chiede jet e aerei soprattutto - ma anche sulle prossime mosse della controffensiva ucraina, inziata il 4 giugno. Volodomyr Zelensky ha affermato che i progressi fatti di Kiev sono «troppo lenti».

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Eppure l'esercito ucraino continua ad avanzare in diversi direzioni. Il ministro della Difesa dell'Ucraina Oleksii Reznikov ha le idee chiare: la Crimea resta una priorità per Kiev. Esperti di Difesa, analisti militari e di geopolitica, parlano di una «certa» responsabilità da parte della Nato: possibile che l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord abbia condizionato così tanto Kiev? 

L'ottimismo ucraino è stato un autogol?

La velocità con cui l'anno scorso l'esercito ucraino ha conquistato il nord di Kiev, subito dopo l'invasione su larga scala da parte della Russia, e poi a settembre nei territori di Kherson e Kharkiv, ha suscitato un alta aspettativa tanto da far pensare che Kiev potesse fare passi da gigante in poco tempo.

A dare forza a questa ipotesi, anche l'equipaggiamento militare inviato dall'Occidente, tra cui Himars (High Mobility Artillery Rocket Systems), carri armati Challenger 2 e veicoli da combattimento per la fanteria Bradley.

Tuttavia, a differenza delle avanzate dello scorso anno, che hanno visto l'Ucraina conquistare zone vaste di territorio tra il 6 settembre e il 2 ottobre, l'offensiva iniziata più di sette settimane fa ha visto la riconquista di un quarto rispetto ai mesi precedenti.  

La controffensiva ucraina: i primi step

Nelle prime due settimane della controffensiva ucraina, fino a un quinto delle attrezzature inviate sul campo di battaglia è stato danneggiato o distrutto, ha riferito il New York Times, citando funzionari statunitensi ed europei.

Questo dato è diminuito dopo che l'Ucraina ha sfruttato il logoramento delle forze russe con l'artiglieria e i missili a lunga gittata, secondo il Times.

Ma la controffensiva è rallentata, con le truppe ucraine che avanzano poco per raggiungere il mare a sud e dividere le forze russe in due. Quindi i risultati ucraini sono incrementati ma non sono spettacolari.

«I recenti progressi dell'Ucraina sono positivi, viste le massicce misure difensive della Russia», ha dichiarato a Newsweek Jay Truesdale, ex diplomatico statunitense e amministratore delegato di Veracity Worldwide, una società di consulenza sui rischi geopolitici. «Ma l'Ucraina deve ancora compensare la sua mancanza di superiorità aerea e di munizioni, che sono entrambi componenti essenziali per il successo di un'offensiva, soprattutto se si considera il più alto tasso armi russe».

La Guerra del Golfo del 1991 è iniziata con una campagna aerea di 42 giorni prima dell'inizio delle operazioni di terra, mentre l'invasione dell'Iraq del 2003 ha coinvolto più di 1.800 aerei da combattimento e di supporto. L'Ucraina non ha un simile vantaggio aereo.

Tuttavia, Truesdale ritiene che gli alleati di Kiev siano «ottimisti» sul fatto che l'Ucraina possa ottenere dei buoni risultati, anche se deve fare i conti con una tempistica pressante per dimostrare il successo, con i limiti imposti dall'inverno in arrivo e con i cicli politici dei suoi sostenitori occidentali. 

Il parere dell'esperto

Glen Grant, esperto senior della Baltic Security Foundation, un think tank sulla sicurezza e la Difesa in Lettonia: «È giusto dire che per l'Ucraina non sta andando tutto liscio come loro vorrebbero».

L'analista militare, che in passato ha lavorato anche per le forze armate ucraine, sottolinea: «Si tratta di un processo di apprendimento, considerando che pochi di loro sono stati coinvolti in un attacco e che quando si attacca non ci si può nascondere in una trincea», ha detto Grant, 

Mosca occupa il 17% del territorio ucraino, un dato a cui il professore di Harvard Graham Allison ha fatto riferimento nel Washington Post, dove ha scritto che l'attuale ritmo di progresso significa che Kiev avrebbe bisogno di altri 16 anni per riconquistare tutto il suo territorio. «Le precedenti offensive dell'Ucraina hanno avuto successo l'anno scorso quando hanno affrontato le forze russe, che erano poco distribuite e in difficoltà logistiche e di comando. Ora l'Ucraina sta avanzando contro difese russe ben preparate», sottolinea l'analista.

 

Il nuovo armamento di Kiev, fornito dall'Occidente, si è «scontrato» con la forza russa: trincee lungo le linee del fronte, campi minati e fossati anticarro. Proprio l'8 giugno, le forze ucraine sono rimaste intrappolate in un campo minato durante un assalto nei pressi di Mala Tomachka, sul fronte di Zaporizhzhia. 

La Nato ha influenzato la controffensiva?

Sebbene le ragioni di questa relativa mancanza di successo siano numerose, tra cui la forza delle difese russe, alcuni esperti puntano su un'influenza meno ovvia: la Nato. L'alleanza ha «imposto» una scadenza arbitraria per il contrattacco e non ha preparato a fondo le forze ucraine per portarlo a termine, secondo gl iesperti di geopolitica.

«La tempistica della controffensiva è stata guidata dalle "scadenze arbitrarie" della Nato, non dall'Ucraina», ha dichiarato a Newsweek Allan Orr. L'analista militare ha detto che spingere le forze ucraine a passare dalla guerriglia all'attacco convenzionale entro sei mesi è «chiedere troppo».

Inoltre, è sua opinione che la Nato non abbia fornito all'Ucraina risorse adeguate, né abbia dato a Kiev abbastanza tempo per padroneggiare l'equipaggiamento che le ha fornito. La mancanza di jet di quarta generazione, di Himars limitati e l'arrivo tardivo dei blindati hanno contribuito all'incapacità di penetrare le linee di difesa russe ben preparate.

«L'intera offensiva era basata sul presupposto che la linea russa sarebbe crollata sotto pressione a causa del morale basso, e così non è stato», ha detto Orr. «In realtà, i russi si sono adattati più velocemente di quanto gli ucraini fossero addestrati». «La controffensiva è stata un caso di guerra a spettro unico, una spinta frettolosa e unidimensionale contro una linea difensiva inaffrontabile», ha aggiunto, che ha provocato un alto numero di vittime e un basso rendimento.

«Gli ucraini hanno pianificato la controffensiva con un unico obiettivo: presentarsi al vertice della NATO con risultati tangibili», ha dichiarato Nicolò Fasola, ricercatore dell'Università di Bologna, il cui lavoro si concentra sulle strategie militari della Russia.

Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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