Usa, adolescenti vedono un disabile che sta annegando: lo filmano e ridono finché non sparisce in acqua

Sabato 22 Luglio 2017 di Anna Guaita
Usa, adolescenti vedono un disabile che sta annegando: lo filmano e ridono finché non sparisce in acqua
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NEW YORK – Pochi giorni fa abbiamo applaudito davanti al coraggio di decine di bagnanti che hanno fatto una catena umana per salvare una famiglia che era stata travolta dalle onde e rischiava di annegare. Ma oggi dobbiamo riferirvi il contrario. Questa è la storia di cinque ragazzi di età fra i 14 e i 16 anni che sono rimasti a guardare mentre un uomo annegava davanti ai loro occhi, e l’unica cosa che hanno fatto è stata di ridere e filmare gli ultimi momenti di quel povero disgraziato.

Anche questo atto di feroce indifferenza è avvenuto in Florida, come quello di coraggio e generosità dei bagnanti. E purtroppo, non esiste una legge in quello Stato che punisca chi si macchi del peccato di omissione di soccorso. Non aver portato aiuto, non aver dato l’allarme, in Florida non sono reati.



La conferma che la legge non può nulla davanti alla barbara indifferenza dei cinque giovani è arrivata dopo vari giorni di studio del caso da parte della polizia e del procuratore dello Stato. Dopo aver guardato i 2 minuti e mezzo del video e aver interrogato tre dei cinque ragazzi, il procuratore Phil Archer si è detto «profondamente addolorato e sotto choc», ma ha confermato di non poter far nulla per punire il comportamento del gruppo.

L’uomo annegato era un disabile di 31 anni, Jamel Dunn. Lo scorso 9 luglio è entrato da solo in acqua, in un laghetto vicino alla cittadina di Cocoa, non lontano da Orlando e da Disneyworld. I cinque hanno cominciato a filmarlo, e all’inizio gli hanno anche gridato di uscire dall’acqua, che sarebbe annegato e che nessuno intendeva andare a salvarlo. Poi si sono messi a scherzare e a ridere, fino alla fine, quando anche la testa dell’uomo è scesa sotto il pelo dell’acqua e loro hanno commentato «Ehi, ora è morto!» sempre continuando a ridere.

Nessuno ha saputo della morte di Dunn per vari giorni, fino a che non ne è stato ritrovato il cadavere. Dopo il ritrovamento, i cinque hanno cominciato a far circolare il video fra i loro amici. La notizia è trapelata ed è arrivata alla famiglia di Dunn, che ha chiesto alla polizia di indagare.

«Ci abbiamo provato a cercare un modo per punirli, ma non esiste una legge nel nostro Stato che loro abbiano violato» ha spiegato Yvonne Martinez, portavoce della polizia. La signora non ha potuto nascondere il proprio sdegno: «Dunn ha gridato e chiesto aiuto. Potevano chiamare il 911 (il numero delle emergenze). Sono rimasti lì a ridere tutto il tempo». Durante l’interrogatorio, ha aggiunto Martinez, «in loro non c’era nessun rimorso, solo una risatina ironica».

La sorella di Jamel Dunn si è sfogata su FaceBook: «Se sono stati capaci di star seduti lì a guardare qualcuno che moriva davanti ai loro occhi, immaginate cosa saranno capaci di fare quando cresceranno». Il capo della polizia di Cocoa, Mike Cantaloupe, ha detto che tenterà comunque di incriminare i cinque per non aver denunciato la morte di Dunn. Il "mancato rapporto" è  un misdemeanor, un reato di terzo grado, pari cioè a casi di vandalismo o ubriachezza molesta. Dal canto suo, il procuratore ha promesso di portare all'attenzione della legislatura statale una proposta perché la "mancata assistenza" diventi un reato anche in Florida.
Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 13:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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