Russia, retate anti gay in Cecenia. Prigioni segrete e torture

Martedì 11 Aprile 2017
Foto di Novaya Gazeta
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Gay nel mirino in Cecenia. Una persecuzione è in atto con arresti e torture, una campagna considerata senza precedenti in una regione, dove pure l'omofobia è particolarmente grave, che avrebbe provocato la morte di almeno tre persone, come rivelato di recente dal settimanale Novaya Gazeta, citando testimonianze di diverse vittime, alcune delle quali rilasciate solo dopo il pagamento di un riscatto elevato da parte dei familiari. Il mese scorso, decine di persone sono state fermate e detenute in una «prigione segreta» nella località non lontana da Grozny di Argun, dove sono avvenute le torture.

Lo schema seguito dalle autorità è sempre lo stesso: viene fermata una persona, le sequestrano il telefonino dove fotografie e contatti vengono usate per perseguirne altre così come le informazioni estorte durante la detenzione. La campagna sembra aver preso il via dopo l'arresto di una persona per consumo di stupefacenti con materiale pornografico nel telefono. Una seconda ondata di arresti è avvenuta dopo che l'ong GayRussia.ru aveva inoltrato richieste per il gay pride alle autorità di diverse località del Caucaso, un modo, accusano i ceceni, per costruire un caso contro Mosca alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Il gruppo di attivisti russo basato a San Pietroburgo 'Rete LGBT' a fine marzo ha attivato un numero di emergenza in cui ha raccolto la richiesta di aiuto di oltre dieci persone che chiedono di poter lasciare la regione.
Nel frattempo, in Russia il ministero della giustizia ha inserito nell'elenco dei materiali banditi perché estremisti anche le immagini con la caricatura del presidente Putin truccato da drag queen.
Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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