Brasile, Lula non si presenta in carcere, gli avvocati negoziano

Venerdì 6 Aprile 2018
Brasile, Lula non si presenta in carcere, gli avvocati negoziano
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Gli avvocati di Lula da Silva stanno negoziando con la polizia federale i termini in cui l'ex presidente brasiliano si consegnerà alle autorità, in ottemperanza dell'ordine di carcerazione emesso ieri dal giudice Sergio Moro. Lo hanno indicato due senatori - Humberto Costa, capogruppo nella camera alta del Partito dei Lavoratori (Pt) di Lula e Jaoa Capiberibe, del Partito Socialista Brasiliano (Psb) - parlando con i cronisti dopo essere usciti dalla sede del sindacato Abc di Sao Bernardo dos Campos dove Lula è riunito da ore con i suoi legali. Intanto nelle strade del Brasile sono scesi in piazza i suoi sostenitori.

Lula da Silva «non intende andare al macello a testa bassa, per sua libera e spontanea volontà», ha detto uno degli avvocati dell'ex presidente brasiliano, José Roberto Batochio, in dichiarazioni al quotidiano Folha de Sao Paulo.


E il presidente del Partito dei Lavoratori (Pt), Gleisi Hoffmann. «Che sia chiaro che non vi è, da parte del presidente Lula, nessuna disubbidienza al mandato del giudice Moro», ha detto alla folla riunita davanti alla stessa sede sindacale, dove l'ex presidente brasiliano - che non si è fatto vedere - è rinchiuso da ieri.
Secondo Hoffmann, Lula «aveva la possibilità di andare a Curitiba, ma ha scelto di rimanere qui, in un luogo pubblico, e tutti sanno che è qui, il mondo intero sa che è qui. E qui rimarrà». Poco prima di parlare alla folla, la presidente del Pt ha annunciato su Twitter che siccome la seconda moglie di Lula - Marisa Leticia, morta nel febbraio dell'anno scorso - domani avrebbe compiuto 67 anni, «alle 9.30 celebreremo una messa in suo onore nel sindacato metallurgico, con Lula e la sua famiglia».


LA CELLA DI LUSSO
Intanto la cella per Luiz Inácio Lula da Silva è pronta. La polizia federale di Curitiba ha preparato la sistemazione per l'ex presidente del Brasile, condannato a 12 anni e 1 mese per corruzione. Secondo le informazioni diffuse dal quotidiano O Globo, la cella di 15 metri quadrati è stata allestita negli ultimi mesi in una zona riservata della sovrintendenza della polizia federale: «Una specie di sala dello Stato Maggiore», l'ha definita il giudice Sergio Moro, che ha emesso il mandato d'arresto. Il locale in passato veniva utilizzato come alloggio dagli agenti che arrivavano a Curitiba da altre città. Non ci sono sbarre e a garantire la sorveglianza provvederanno gli agenti, alla porta 24 ore su 24. Lula, a differenza dei detenuti comuni, potrà usufruire di un bagno privato. L'ex presidente avrà diritto a due ore d'aria al giorno e potrà incontrare da solo i familiari che faranno visita. Gli altri detenuti, invece, hanno diritto a visite collettive.



L'ATTESA
Intanto, però, più che sulla cella di Lula, la domanda è in realtà "si consegna o non si consegna"? Se la pongono milioni di brasiliani mentre aspettano che Lula annunci se intenda obbedire o meno all'ordine di carcerazione emesso ieri dal giudice Sergio Moro, secondo cui l'ex presidente deve costituirsi entro stasera a Curitiba per iniziare a scontare la pena di 12 anni di carcere per corruzione.

Il Tribunale Superiore di Giustizia (Stj) brasiliano ha infatti respinto la richiesta di habeas corpus presentata stamane dagli avvocati di Lula da Silva per sospendere l'ordine di carcerazione emesso ieri dal giudice Sergio Moro, che ha chiesto all'ex presidente di costituirsi a Curitiba entro le 17 di oggi (le 22 in Italia). Lo ha reso noto lo stesso Stj su Twitter.

Lula ha passato la notte nella sede del sindacato metallurgico Abc a Sao Bernardo dos Campos, nella periferia di San Paolo, dove si è rinchiuso ieri dopo che il giudice ne ha ordinato la carcerazione in esecuzione di una sentenza di primo grado dello stesso magistrato, confermata poi da un tribunale di seconda istanza di Porto Alegre. L'ex presidente non ha parlato in pubblico nelle ultime 48 ore, cioè da quando il Supremo Tribunale Federale (Stf) ha respinto la richiesta di habeas corpus presentata dai suoi legali. Durante la notte scorsa ha salutato alcuni simpatizzanti riuniti nella sede sindacale ma senza fare nessuna dichiarazione sul suo caso.

Secondo i media brasiliani, i suoi avvocati gli hanno consigliato di costituirsi, ma molti dei suoi alleati politici sono favorevoli a un arresto «in mezzo al suo popolo», come ha suggerito il senatore del Partito dei Lavoratori (Pt) Lindbergh Farias, per massimizzare l'impatto politico della sua vicenda giudiziaria. Altri arrivano addirittura ad ipotizzare «una barriera umana» per impedire che la polizia raggiunga la sede sindacale dove si trova l'ex presidente: una folla di militanti del Pt e altri gruppi della sinistra è assiepata da ore lì davanti con un camion con altoparlanti dove si alternano musica e brevi discorsi di dirigenti politici e personalità che appoggiano Lula.

I suoi legali hanno presentato in mattinata una richiesta di habeas corpus al Tribunale Superiore di Giustizia (Stj) per bloccare in extremis l'arresto, ma l'alta corte non ha ancora dato una risposta a questo ricorso e ha smentito la stampa che aveva anticipato una bocciatura da parte del Tribunale. La polizia federale, da parte sua, ha fatto sapere che un aereo e un elicottero sono stati messi a disposizione di Lula per portarlo da San Paolo a Curitiba, dove una cella speciale - ricavata da uno stanzone riservato a ufficiali in trasferta - è stata preparata per accoglierlo nella sede locale della polizia. Un intero Paese, in queste ore, trattiene il respiro.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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