Gino Bartali diventerà cittadino onorario di Israele.
Sotto il sellino della sua bici, in apparenti allenamenti su è giù per l'Italia centrale, Bartali d'accordo con la Curia di Firenze, diretta dall'arcivescovo Elia Angelo Dalla Costa, nascondeva documenti essenziali per gli ebrei nascosti. La sua opera, insieme a quella di altri 500 italiani compreso Dalla Costa, ha riscattato in parte l'onore di un'Italia alleata dei tedeschi, deturpata dalle Leggi Razziste e dalle persecuzioni. All'uomo «campione nello sport» la nomina di cittadino onorario dello stato ebraico sarà consegnata il 2 maggio prossimo in una cerimonia allo Yad Vashem, a due giorni dalla partenza del Giro di Italia 2018 in programma il 4 maggio da Gerusalemme. «La legge sui Giusti tra le Nazioni - ha spiegato il portavoce del Museo Simmy Allen confermando l'anticipazione del sito 'Pagine ebraichè - consente a Yad Vashem la prerogativa di conferire anche, in casi particolari, una cittadinanza onoraria di Israele a chi fosse ancora in vita, oppure postuma ai suoi congiunti». Si tratta - ha aggiunto - di una procedura «molto rara» e che «viene usata con il contagocce». L'ultimo caso che si ricorda a Yad Vashem risale al 2007, undici anni fa. La cerimonia - organizzata secondo Allen insieme all'Ambasciata italiana in Israele e a cui parteciperà anche un rappresentante della famiglia di Bartali - vedrà anche un'esibizione dei ciclisti che parteciperanno al Giro di Italia e subito dopo ci sarà il conferimento della cittadinanza onoraria postuma. Due giorni dopo al via il Giro, dedicato a Bartali: la prima tappa sarà una corsa a cronometro in città, la seconda da Tel Aviv a Haifa e ritorno, la terza fino alla punta estrema di Israele, Eilat, dopo aver percorso il deserto.
Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 14:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lo ha detto Yad Vashem, il Museo della Shoà di Ginettaccio sarà cittadino onorario di Israele. Ad annunciare l'onore postumo al grande campione italiano è stato oggi Yad Vashem, il museo della Shoa di Gerusalemme, che già nel 2013 nominò Bartali "Giusto tra le nazioni" per aver contribuito a salvare 800 ebrei durante l'occupazione nazista.
Sotto il sellino della sua bici, in apparenti allenamenti su è giù per l'Italia centrale, Bartali d'accordo con la Curia di Firenze, diretta dall'arcivescovo Elia Angelo Dalla Costa, nascondeva documenti essenziali per gli ebrei nascosti. La sua opera, insieme a quella di altri 500 italiani compreso Dalla Costa, ha riscattato in parte l'onore di un'Italia alleata dei tedeschi, deturpata dalle Leggi Razziste e dalle persecuzioni. All'uomo «campione nello sport» la nomina di cittadino onorario dello stato ebraico sarà consegnata il 2 maggio prossimo in una cerimonia allo Yad Vashem, a due giorni dalla partenza del Giro di Italia 2018 in programma il 4 maggio da Gerusalemme. «La legge sui Giusti tra le Nazioni - ha spiegato il portavoce del Museo Simmy Allen confermando l'anticipazione del sito 'Pagine ebraichè - consente a Yad Vashem la prerogativa di conferire anche, in casi particolari, una cittadinanza onoraria di Israele a chi fosse ancora in vita, oppure postuma ai suoi congiunti». Si tratta - ha aggiunto - di una procedura «molto rara» e che «viene usata con il contagocce». L'ultimo caso che si ricorda a Yad Vashem risale al 2007, undici anni fa. La cerimonia - organizzata secondo Allen insieme all'Ambasciata italiana in Israele e a cui parteciperà anche un rappresentante della famiglia di Bartali - vedrà anche un'esibizione dei ciclisti che parteciperanno al Giro di Italia e subito dopo ci sarà il conferimento della cittadinanza onoraria postuma. Due giorni dopo al via il Giro, dedicato a Bartali: la prima tappa sarà una corsa a cronometro in città, la seconda da Tel Aviv a Haifa e ritorno, la terza fino alla punta estrema di Israele, Eilat, dopo aver percorso il deserto.