Un'immagine che già da sola riesce a lanciare un messaggio estremamente forte e preoccupante: la bandiera nera issata sulla copula dell’Imām Reżā - la moschea più grande del mondo - in Iran, al posto di quella verde, preoccupa osservatori di tutto il mondo su una possibile entrata di Teheran nella guerra Israele-Hamas.
Bandiera nera sul santuario: la guida degli sciiti
Il vessillo nero è stato issato dall'attacco all'ospedale di Gaza che ha mietuto vittime civili, tra cui molti bambini, le cui responsabilità non appaiono ancora del tutto chiare. Anche la stessa collocazione della bandiera ha una forte valenza simbolica: il Santuario di Reżā è infatti una costruzione molto antica, che rappresenta la più grande moschea del mondo per superficie. Il Santuario è formato da una serie di edifici tra i quali anche l mausoleo dell’Imām Reżā, l’ottava guida spirituale dei duodecimani sciiti.
Tra gli altri ambienti ci sono anche due musei, una biblioteca, quattro madrase, un cimitero e l’Università di Scienze islamiche Razavi, la quale rappresenta il cuore degli sciiti iraniani che ogni anno vi si recano in visita numerosi.
Le dichiarazioni
I portavoce del Tempio hanno dichiarato che la bandiera nera sarebbe stata issata per volere del custode Astan Quds Razavi, «sopra l’illuminata e pura cupola Razavi, e il battito di tamburo non sarà suonato».
La bandiera, si legge sulle pagine social del Santuario, è una risposta chiara ai «crimini barbari commessi dal regime usurpatore» riferendosi a Israele.
In ogni caso, si tratta sicuramente di un segnale allarmante tenuto attentamente d'occhio da esperti e iservizi di intelligence, in primis quelli statunitensei.