Attentato Mosca, cosa sappiamo sui terroristi? L'Isis, il Tagikistan, la paga da 500mila rubli, le accuse all'Ucraina e i video «deepfake»

La Russia ritiene che dietro l'attentato alla sala concerti potrebbe esserci anche Kiev, sottolineando come alcuni dei sospettati dell'attacco sono stati arrestati mentre tentavano una fuga verso il confine ucraino

Sabato 23 Marzo 2024 di Mario Landi
Attentato Mosca, cosa sappiamo sui terroristi? Isis, passaporto del Tagikistan, targa bielorussa e fuga verso l'Ucraina

La Russia ora vuole giustizia. Le autorità hanno confermato gli arresti di quattro persone, sospettate in relazione alla strage di ieri a Mosca. Secondo la Commissione investigativa russa, come riporta l'agenzia Tass, «le agenzie di intelligence hanno arrestato quattro sospetti in relazione all'attacco terroristico alla Crocus City Hall nella regione di Bryansk, non lontano dal confine con l'Ucraina».

Si indaga su presunti rapporti con Kiev, che nega ogni coinvolgimento.

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I video degli arresti dei terroristi

I canali Telegram vicini ai servizi di sicurezza russi (Fsb) stanno pubblicando da questa mattina foto e video di sospettati e arrestati con l'accusa di aver preso parte all'attentato. I canali Mash e Baza postano video dell'interrogatorio di un diciannovenne arrestato nella regione di Bryansk, che, secondo i servizi, stava scappando su un'auto bianca.

Il filmato mostra l'uomo tenuto inginocchiato e faccia a terra in un luogo all'aperto, di notte, mentre risponde a un interrogatorio degli agenti di sicurezza che registrano le sue parole con uno smartphone.

Video

Un altro video, girato di giorno, fa vedere un uomo descritto come proveniente dal Tagikistan, tenuto anche lui a terra con il viso rivolto verso il basso. Secondo le fonti dei canali Telegram l'uomo avrebbe confessato che gli erano stati promessi 500mila rubli per l'attacco al Crocus. Mash scrive che secondo le sue fonti gli attentatori hanno ricevuto 250mila rubli come anticipo, armi e indicazioni sull'obiettivo e sull'ora. Quindi sarebbero dovuti fuggire nel territorio dell'Ucraina. In una foto un altro degli arrestati nella regione di Bryansk che stavano fuggendo su un'auto bianca, appare con il volto insanguinato e la bocca piena di sangue. Sulle informazioni riportate da questi canali Telegram non vi è alcuna conferma ufficiale.

 

I passaporti del Tagikistan

Il ministero degli Esteri del Tagikistan ha fatto sapere di «non aver ancora ricevuto conferme dalle autorità russe» sulla nazionalità dei responsabili della strage alla Crocus City Hall. «Bisogna tener conto del fatto che la diffusione di informazioni non verificate e poco affidabili può danneggiare i cittadini del Tagikistan che si trovano al momento fuori dai confini del Paese», hanno sottolineato dopo le notizie secondo cui due persone sono state arrestate dopo che la polizia russa ha intercettato un veicolo in fuga nella regione di Bryansk, con all'interno anche passaporti del Tagikistan.

 

 

L'Isis rivendica l'attentato

L'attacco è stato rivendicato ieri dall'Isis-K, lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante. Conosciuto anche come Wilayat Khorasan, il gruppo è la branca afghana dell'Isis apparsa per la prima volta nel 2014. Il nome Khorasan si traduce in «La terra del sole», e secondo il Centro per gli studi strategici e internazionali, si riferisce a una regione storica che comprende parti dell'Iran, dell'Afghanistan e del Pakistan. Sulla base di questa visione, si pone come obiettivo la fondazione di un nuovo califfato che riunisca questi tre Paesi, ma anche alcune ex repubbliche sovietiche, come il Turkmenistan, il Tagikistan e l'Uzbekistan.

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Una chiara minaccia per la Russia, che non dimentica le ribellioni islamiste nel Caucaso settentrionale, in particolare in Daghestan e in Cecenia con le due guerre degli anni '90 e una lunga serie di sanguinosi attentati che fecero stragi di civili in varie città russe, compresa la capitale. Solo due settimane fa, i servizi d'intelligence russi hanno rivendicato di aver eliminato una cellula dell'Isis che pianificava un attacco contro una sinagoga proprio a Mosca.

 

Il ruolo dell'Ucraina e i video «deepfake»

La Russia ritiene che dietro l'attentato alla sala concerti potrebbe esserci anche Kiev, sottolineando come alcuni dei sospettati dell'attacco sono stati arrestati mentre tentavano una fuga verso il confine ucraino. Versione che l'Ucraina ha negato fermamente: «Ci aspettavamo la versione dei funzionari russi sulla "raccia ucraina" nell'attacco terroristico al Crocus City Hall. Primitivismo e prevedibilità sono le caratteristiche dei servizi di sicurezza russi: qualsiasi tentativo di collegare l'Ucraina all'attacco terroristico è assolutamente insostenibile. L'Ucraina non ha il minimo legame con questo attacco. La versione dei servizi russi è assurda», ha scritto Mikaylo Podolyak su X.

Propagandisti russi del canale televisivo Ntv avrebbero inoltre diffuso un video in cui appare il segretario del Consiglio ucraino per la Sicurezza e la difesa, Oleksii Danilov, per sostenere la tesi del coinvolgimento ucraino nell'attacco terroristico di ieri sera nella sala di concerti Crocus alla periferia di Mosca. Lo denuncia il Centro ucraino per il contrasto alla disinformazione (Ccd), citato da Ukrainska Pravda. Secondo il Ccd, il video è un «deepfake» realizzato sulla base di immagini di trasmissioni televisive ucraine del 16 marzo, nelle quali il viso di Danilov è stato sovrapposto a quello di Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence ucraina.

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Il Ccd ritiene che la Russia intenda accusare l'Ucraina dell'attentato terroristico, in modo da aiutare gli sforzi di mobilitazione di nuovi soldati da mandare al fronte. I servizi russi d'intelligence dell'Fsb hanno già detto che i sospetti attentatori «hanno legami con l'Ucraina».

Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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