Il fenomeno/ Notti nei quartieri in preda alla paura

Lunedì 4 Febbraio 2019 di Paolo Graldi
Tira una bruttissima aria nella Roma di notte. E’ come se, in certi pub, qualcuno volesse tornare ai vecchi tempi.

Ai sanguinosi tempi delle bande che inscenavano scorribande e poi si scopriva che sotto c’era la guerra per la spartizione della droga. 

L’episodio dell’altra notte all’Axa, in piazza Eschilo, non si è trasformato in tragedia per un soffio e comunque resta altissima l’ansia per le ferite riportate da Manuel Mateo Bortuzzo, non ancora ventenne, promessa del nuoto italiano. E’ sicuro: il ragazzo non c’entra con la rissa scoppiata nel locale e quasi certamente all’origine della spedizione punitiva organizzata qualche minuto dopo. 

<HS9>E’ assai probabile che si sia trattato di uno scambio di persona ma sta il fatto che due uomini in scooter, come ai tempi della banda della Magliana, delle lotte tra cosche, quando le notti romane erano insanguinate proprio da spedizioni a colpi di pistola. Anche in questo caso le telecamere di servizio e per strada daranno un aiuto importante alle investigazioni e comunque la Squadra Mobile sembra avere le idee chiare sui responsabili della sparatoria: cercano un uomo che non si fa trovare, dunque ci sono elementi per risalire ai responsabili. Manuel voleva entrare al pub ma proprio per quella rissa tra gruppi di giovani, per motivi che vanno chiarendosi, ha rinunciato e se ne stava tornando sui propri passi allorché lo ha raggiunto alla schiena un proiettile che gli ha leso una vertebra. 

<HS9>I medici per ora non si pronunciano sulla gravità della situazione clinica e tuttavia non si esclude che il giovane atleta possa aver subito lesioni permanenti, capaci di spezzare le sue speranze di nuotatore in odore di nazionale azzurra. Ci vorrà qualche giorno per una prognosi senza più riserve.

Gli spari all’Axa, la violenza omicida del raid si sommano ad un altro episodio di pochi giorni or sono al Qube: due giovanissimi clienti ai quali era stato negato l’ingresso se la sono presa con i buttafuori e hanno letteralmente assaltato l’esterno del locale con un’auto usata a mo’ di ariete. 

<HS9>Anche in questo caso si registra una rabbia mista a baldanza, si vede come le risse specie in certi locali sono diventate uno scenario abituale: si fa a botte per un nonnulla e si arriva a sfoderare le armi e a sparare. 
<HS9>Si sta cercando di disegnare una mappa completa di questi episodi per comprenderne le origini ma soprattutto per ordinarne le ragioni meno evidenti. E tra queste, secondo gli investigatori, c’è una imponente rimonta dei traffici di stupefacenti, il cui spaccio in certe zone è dilagante nonostante le continue azioni di contrasto di Polizia e Carabinieri. Da sempre la rete dei clan della droga, la spartizione delle zone di influenza e le immancabili incursioni su territori già presidiati sono state all’origine dei rigurgiti criminali. 

<HS9>Non si può affermare che dietro i casi citati ci sia lo spaccio e non ci sono elementi per coinvolgere questo o quel locale: è piuttosto il clima generale, diffuso, scandito da fatti che sono indicatori di forti tensioni circoscritte e ben individuate e che possono derivare da ambienti collegati alla malavita. 

<HS9>E’ quest’ultimo elemento che preoccupa e allarma. La città ha già vissuto orribili stagioni collegate alle bande e resta alto e attuale il rischio che quelle modalità possano ripresentarsi attraverso nuove generazioni connotate dalla arroganza che trova la sua voce nel fragore degli spari. E nel sangue versato. 
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