Pronto il monito Ue sul debito, per l'Italia rischio di manovrina

Lunedì 7 Marzo 2016 di David Carretta
Pronto il monito Ue sul debito, per l'Italia rischio di manovrina
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BRUXELLES Una lettera di richiamo dalla Commissione sul deficit strutturale, una discussione all'Eurogruppo per richiamare l'Italia all'ordine e la probabile conferma del monitoraggio approfondito su debito e competitività per gli squilibri macro-economici eccessivi: l'avvio della settimana europea si annuncia difficile per Pier Carlo Padoan, nel momento in cui la situazione dei conti pubblici italiani torna sotto i riflettori delle istituzioni comunitarie e il governo di Matteo Renzi deve iniziare a preparare i piani di bilancio per il 2017.

«Con Bruxelles è in corso una discussione normale per verificare i dati del 2016 di finanza pubblica» e «con il Documento di Economia e Finanza di aprile troveremo una soluzione definitiva», ha spiegato Padoan sabato. Ma l'offensiva di Commissione e Eurogruppo dimostra la volontà di imporre una serie di paletti al governo. A cominciare dal 2016: con la sua lettera, di fatto, la Commissione dovrebbe chiedere all'Italia una manovra aggiuntiva da circa 3 miliardi per scongiurare il rischio di una procedura per deficit eccessivo. La missiva della Commissione, che potrebbe essere approvata martedì o mercoledì, è inaspettata almeno nella tempistica. L'esecutivo comunitario ha promesso di dare un giudizio definitivo sulla Legge di stabilità in maggio. Maggio è anche il momento delle decisioni sulle procedure per deficit eccessivo.
 
CRESCITA LENTA
Ma le ultime previsioni economiche d'inverno hanno mostrato un ulteriore scostamento rispetto agli obiettivi di bilancio che l'Italia dovrebbe rispettare. Il saldo netto strutturale - il deficit al netto del ciclo economico e delle misure una tantum - peggiora dello 0,7% invece di migliorare dello 0,1%. Anche se la Commissione dovesse dare il via libera a tutta la flessibilità chiesta dal governo per riforme (0,1%), investimenti (0,3%) e migranti (0,2%), serve uno sforzo strutturale ulteriore dello 0,2%. Tradotto in cifre, sono 3,2 miliardi. Nella lettera, la Commissione dovrebbe ribadire con più forza quel che aveva già detto nel suo giudizio preliminare sulla Legge di Stabilità: «nuove misure potrebbero essere necessarie per migliorare lo sforzo strutturale».

Il compito di Padoan, che sta negoziando con Pier Moscovici, è complicato dalla strategia della Commissione: per concedere tutta la flessibilità quest'anno, l'esecutivo comunitario insiste per un miglioramento del saldo netto strutturale dello 0,5% il prossimo. Senza altra flessibilità, il governo deve trovare altri 3 miliardi, oltre ai 15 miliardi per disinnescare aumenti di Iva e accise. Del resto, anche dentro l'Eurogruppo cresce la preoccupazione per i conti italiani. I ministri delle Finanze oggi dovrebbero adottare una «dichiarazione» su 5 paesi - tra cui l'Italia - a rischio di non rispetto del Patto.

La discussione si incentrerà sulla flessibilità di bilancio, «il deterioramento non trascurabile del deficit strutturale» e «la questione del rispetto della regola del debito», ha spiegato una fonte dell'Eurogruppo. Nelle prossime settimane, la Commissione redigerà un rapporto che costituisce il primo passo verso una procedura per deficit eccessivo in caso di violazione della regola del debito.

Nel frattempo, martedì l'esecutivo comunitario deciderà di mantenere l'Italia sotto «monitoraggio approfondito» per i suoi squilibri macroeconomici eccessivi: alto debito e bassa competitività.

Una procedura con raccomandazioni e rischio sanzioni sembra esclusa, dopo i progressi sulle riforme evidenziati dal «Country Report» pubblicato a fine febbraio. Ma l'Italia resta «vulnerabile» ed è «fonte di potenziali ricadute sugli altri Stati membri» della zona euro, ha avvertito la Commissione.

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 16:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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