Tim, Recchi e Cattaneo confermati alla guida. De Puyfontaine vicepresidente

Venerdì 5 Maggio 2017
Tim, Recchi e Cattaneo confermati alla guida. De Puyfontaine vicepresidente
Il cda di Telecom, riunito per la prima volta dopo il rinnovo deliberato ieri dall'assemblea, a maggioranza ha confermato Giuseppe Recchi presidente esecutivo, Arnaud Roy de Puyfontaine vicepresidente e Flavio Cattaneo
amministratore delegato. «Al presidente esecutivo e all'amministratore delegato - spiega una nota - sono stati confermati responsabilità e poteri già in essere. Al vicepresidente risultano attribuite le sole funzioni vicarie, come da statuto, senza conferimento di deleghe».

«Il meglio deve ancora venire», aveva detto ieri Vivendi ai fondi e ai piccoli soci di Tim riuniti per approvare il bilancio e aprire, con il rinnovo del board, un triennio sotto la bandiera francese. La società telefonica potrebbe presto tornare a distribuire il dividendo, che manca da 4 anni, e tornare a crescere anche per quote di mercato. Sono le novità dall'assemblea 2017, dove invece era scontato l'ok dei soci al bilancio e persino alle nomine dei nuovi 15 consiglieri anche se il dissenso dei fondi si è fatto sentire, e forte.

Vivendi da sola pesa per il 23,94% e i 10 candidati della sua lista, tra cui de Puyfontaine, il presidente confermato  Recchi e l'ad Cattaneo, sono passati tutti ma solo con il 49,3% di voti a favore, un soffio sopra il risultato ottenuto dalla lista presentata dai fondi (5 nomi e tutti indipendenti) che ha raccolto il 49% dei voti a favore.

Nove ore di assemblea in auditorium mentre fuori, fino a metà pomeriggio, si sono alzate le proteste dei lavoratori sotto le insegne della Slc Cgil, Cub e Cobas. In sala invece una trentina di piccoli soci hanno alternato i complimenti per i risultati alle critiche per le quotazioni deludenti in Borsa, il mancato dividendo, il bonus al management, un futuro all'ombra del colosso francese.

I sindacalisti hanno preso parola in assemblea riferendo di dipendenti «disamorati» da condizioni di lavoro peggiorate, contratti di solidarietà che tagliano gli stipendi e trasferimenti forzati. Ma la cedola, promette Cattaneo, tornerà per tutti gli azionisti «in un tempo ragionevole» se come da piano il rapporto debito/ebitda scenderà sotto le 2,7 volte, perché, spiega Cattaneo, «significa diventare investment grade, avere un costo del debito più basso e avere soldi per pagare il dividendo».

«Abbiamo ribaltato la mentalità dell'incumbent e giocato in attacco», dice Cattaneo evidenziando uno dei capisaldi
della sua strategia insieme all'aver «ristabilito il focus sul core business» tagliando i costi ma continuando a investire. «Abbiamo ristabilito numeri positivi» e «le possibili minacce (riferendosi agli attacchi dei competitor, ndr) le abbiamo ribaltate in opportunità», «tutto questo salvaguardando il perimetro occupazionale» ha risposto per rassicurare i soci, grandi e piccoli Cattaneo. «Torneremo a una crescita strutturale, conquistando quote di mercato» è l'impegno del manager che ha il pieno sostegno del suo azionista di riferimento. E «il meglio deve ancora venire» assicura de Puyfontaine che scommettendo su Telecom lancia la sfida latina ai player anglosassoni.



 
Ultimo aggiornamento: 14:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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