Il Tesoro a caccia di altri fondi
Si agirà sui fondi dei ministeri

Domenica 2 Ottobre 2016 di Andrea Bassi
Il Tesoro a caccia di altri fondi Si agirà sui fondi dei ministeri
4
Non più tardi di un paio di giorni fa, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ricordato che i canali di colloquio tra Roma e Bruxelles sono sempre aperti. Per il ministero dell’Economia, una trattativa che parte da due decimali di punto di deficit sarebbe, tutto sommato, una buona notizia. Primo perché non intaccherebbe di molto il lavoro in corso sulla prossima manovra di bilancio. Secondo perché un compromesso, magari su un solo decimale di Pil, non sarebbe da escludere. Il conto complessivo della manovra che per adesso viaggiava attorno ai 22-23 miliardi di euro, potrebbe salire insomma fino a circa 25 miliardi. Come è noto, quindici miliardi serviranno per evitare l’aumento di due punti dell’Iva previsto dalla clausola di salvaguardia che scatterebbe il prossimo primo gennaio. Altri 8-10 miliardi per finanziare le misure che il governo ha intenzione di inserire nella legge di Stabilità, da quelle per la crescita come i super ammortamenti, a quelle per il sociale, come l’anticipo pensionistico e l’allargamento della quattordicesima per gli assegni più bassi.

Una parte delle misure sarà coperta aumentando il deficit. Uno 0,4% di Pil è già stato concesso lo scorso anno a valere sul 2017 all’Italia. Si tratta di poco meno di 7 miliardi di euro già vincolati a coprire una parte della sterilizzazione della clausola sull’Iva. Un altro 0,4% di deficit è quello che l’Italia ha chiesto, e che potrebbe essere concesso, per le spese eccezionali legate al terremoto che ha sconvolto Amatrice e all’emergenza dei migranti. Circa 14 miliardi dei 23-25 necessari alla manovra, insomma, arriveranno in questo modo. Per quelli che mancano a coprire tutte le altre necessità, il Tesoro sta lavorando ad un piano articolato.
 
I capitoli più corposi, quelli dai quali è attesa la maggior parte delle risorse, sono la terza fase della revisione della spesa pubblica e una nuova stretta sull’evasione fiscale. Al momento dalla voce spending review, sono attesi 3,5 miliardi di euro. Proprio il capitolo tagli è quello che potrebbe essere ritoccato verso l’alto di un miliardo o un miliardo e mezzo per andare incontro alle richieste di Bruxelles sul deficit. In che modo? Agendo sui fondi dei ministeri. In questo caso potrebbe tornare in ballo la possibilità di un minor aumento del Fondo sanitario nazionale. 
Il prossimo anno il finanziamento al sistema della sanità dovrebbe salire da 111 miliardi a 113 miliardi. L’asticella potrebbe fermarsi a 112 miliardi. Dalla lotta all’evasione arriverebbero altri 3,5-4 miliardi di euro. Il primo tassello è costituito dalla nuova voluntary disclosure. 

Il bis del rientro dei capitali dovrebbe consentire di incassare 1,5 miliardi di euro. Poi ci saranno misure di emersione della base imponibile Iva, come accaduto lo scorso anno con il cosiddetto split payment, dalle quali sono attesi incassi fino a 2 miliardi. Quello che manca ai 10 miliardi necessari alla manovra, arriverebbe perciò dal settore giochi e dall’asta delle frequenze televisive per permettere l’avvio dei servizi di telefonia di quinta generazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci