Elkann: «Tod's è piccola e va male»
Della Valle: «Che vada a lavorare»

Mercoledì 12 Febbraio 2014
John Elkann presidente di Fiat e Diego Della Valle numero uno di Tod's
ROMA - Duro scambio di accuse tra il presidente Fiat John Elkann e il numero uno di Tod's Diego Della Valle, ai ferri corti su Rcs. In mattinata Elkann andato al contrattacco dopo le minacce di Della Valle di azioni legali sul gruppo del Corriere della Sera e gli ha dato del «nano» come imprenditore, segnalando che Tod's ha perso in Borsa il 20% da inizio anno.



A stretto giro Mr. Tod's gli ha risposto con un attacco a Fiat, accusata di essere scappata dall'Italia, perchè «chi si comporta così non merita nessun rispetto» e un invito sarcastico a visitare la propria azienda. «Potrebbe anche rimanere per uno stage - ha detto -, visto che ha molto tempo libero, così potrà imparare cosa vuol dire lavorare per davvero». «Non posso pensare che Della Valle abbia preoccupazioni su Rcs - ha detto Elkann -, penso che la Tod's lo preoccupi. Va male, è giù del 20% da inizio anno. Rispetto ai suoi concorrenti Prada, Armani, Lvmh e Kering è un nano. Un'azienda di dimensioni piccole e non sta andando bene».



Quanto invece all'andamento del gruppo editoriale, Elkann si è detto «molto soddisfatto», «dovrebbero essere tutti gli azionisti di Rcs. Da quando l'aumento di capitale è avvenuto il titolo è cresciuto del 25%, le azioni del management sono state molto efficaci, la società oggi è gestita bene, il cda è indipendente e prende decisioni nell'interesse della società». L'aumento di capitale dela casa editrice, concluso nel luglio scorso, veniva offerto in opzione a 1,245 euro per azione e il titolo della società viaggia oggi in Borsa a circa 1,5 euro. Per Della Valle, «Yaki al ritorno da un lungo weekend, ha fatto dichiarazioni trattando un argomento che notoriamente non conosce, quello del mondo del lavoro e delle imprese che vanno bene, dicendo alcune fesserie».



Tod's, ha aggiunto, «realizza prodotti ottimi con dipendenti molto preparati, con una situazione finanziaria solidissima che non ha mai fatto cassa integrazione e con clienti ed azionisti soddisfatti e fedeli negli anni». «Non c'è nulla di personale nelle mie prese di posizione sulla Fiat e sugli Agnelli - ha attaccato Della Valle -. Le mie sono critiche rivolte ad una famiglia che ha avuto e preso tutto quello che ha voluto dall'Italia e dagli italiani negli ultimi decenni e nel momento del bisogno, con un Paese che vive una situazione drammatica, invece di essere pronta a dare il massimo appoggio, è scappata nella penombra per sistemare al meglio i propri affari personali. Chi si comporta in questo modo non merita nessun rispetto».



Poi ha invitato il numero uno del Lingotto a un confronto pubblico per superare «queste discussioni da pianerottolo» Della Valle ha contestato per mesi le scelte su Rcs attaccando non solo Elkann (Fiat dall'estate scorsa è primo socio con il 20,5%) ma anche le banche, Intesa su tutti, uscendo prima nel 2012 dal patto di sindacato (poi sciolto a ottobre 2013) e tentando poi di fermare in assemblea l'aumento di capitale (salvo poi sottoscriverlo, portandosi al 9%). Negli ultimi giorni ha ripreso l'iniziativa sul gruppo inviando una nuova lettera al Cda Rcs in cui minaccia azioni legali dopo l'aumento di capitale, la vendita dell'immobile in centro a Milano e l'alleanza sulla pubblicità della Stampa.
Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci