E' morto Sergio Scarpellini, imprenditore romano più volte a processo per corruzione. Scarpellini, ottantunenne, era da tempo affetto da un male incurabile e proprio a causa delle gravi condizioni di salute, dopo due perizie che ne hanno decretato l'icapacità di stare in giudizio, ha ottenuto lo stralcio della sua posizione da quella di Raffaele Marra, l'ex braccio destro del sindaco Virginia Raggi che avrebbe messo la propria funzione a disposizione dell'imprendotore già prima delle ultime elezioni comunali.
Tangenti, il sistema Scarpellini: «Pagava anche da indagato»
Origini umili, "facevo il fornaretto (fornaio ndr)" ha dichiarato in una delle sue rare interviste, l'imprenditore è stato per anni una vera e propria potenza del settore immobiliare romano, comprando, vendendo costruendo ma soprattutto affittando palazzi e appartamenti alla politica.
Un giro di relazioni, dicono le inchieste, pagato a suon di favori, scoperchiato dall'inchiesta che il 16 dicembre 2016 ha portato all'arresto suo e di Raffaele Marra, fino a quel momento ancora nelle grazie del sindaco Raggi e del Movimento cinque stelle. Per mantenere buoni rapporti con un dirigente comunale potente come Marra - all'epoca responsabile del dipartimento Partecipazioni e controllo - Scarpellini nel 2013 gli avrebbe fatto avere due assegni circolari da 250 mila e 117 mila euro per l'acquisto di una casa in via Prati Fiscali. Ma il rapporto tra i due sarebbe continuato anche in anni più recenti, fino alla vigilia dell'arresto. Per quei fatti il pm Barbara Zuin ha chiesto una condanna a 4 anni e mezzo nei confronti di Marra: la sentenza è attesa il 13 dicembre.