Grecia, Renzi bacchetta Tsipras e Juncker e nel pomeriggio faccia a faccia con Merkel

Mercoledì 1 Luglio 2015
Grecia, Renzi bacchetta Tsipras e Juncker e nel pomeriggio faccia a faccia con Merkel
​dal nostro inviato Alberto Gentili

BERLINO - Matteo Renzi, appena sbarcato a Berlino, dove nel pomeriggio incontrerà Angela Merkel, bacchetta il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker. La colpa: aver lanciato ai greci un appello a favore del sì al referendum che si svolgerà domenica in Grecia.



Chiarito che si tratta di una scelta «tra la dracma e l'euro e non tra austerità e crescita», il premier italiano parlando alla prestigiosa università Humboldt ha dichiarato: «E' stato un errore e una scelta molto azzardata quella di Tispras di lanciare il referendum e altrettanto azzardata la scelta di avviare una campagna a favore del sì. Se Bruxelles o altre capitali ci mettono il naso, se si trasforma il referendum in una gara tra la faccia dei leader europei e quella dei leader greci, si fa il più grande regalo che si può fare a Syriza. Se fossi membro della Commissione mi asterrei». Chiara l'allusione a Juncker.



Renzi ha poi aggiunto: «I greci conoscono il loro paese e sanno a cosa vanno incontro. Dunque decidano loro, tenendo presente anche che se vincesse il no, non è detto che le condizioni fiscali in Grecia lunedì miglioreranno».



Con una postilla: «Vediamo se si arriverà al referendum...». Come dire: c'è ancora una via di uscita. E ci sarà se a Bruxelles l'Eurogruppo riuscirà a raggiungere un'intesa nella giungla di proposte e controproposte».



Nel suo discorso nell'università che ospitò studenti del calibro di Marx, Engels e Schopenhauer, Renzi ha anche chiarito di scegliere una via mediana sulla crisi greca rispetto alla Merkel: «Tsipras sbaglia, ma l'Europa dell'austerità ha fallito. E ha fallito perché sono stati tagliati drasticamente gli e senza investimenti non c'è futuro. Questo vale per qualsiasi azienda e vale anche per qualsiasi Paese».



Poi, rivolto a Tsipras: «Noi siamo impegnati ad evitare il dramma e il ritorno alla dracma. Ma per ottenere gli aiuti bisogna rispettare le regole. Non è che in Italia abbiamo tolto le baby pensioni per lasciarle ai greci o non abbassiamo le tasse per non farle pagare agli armatori greci». Insomma: «Non si vince facendo i furbi».





Ultimo aggiornamento: 13:45

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