Pensioni alte, il taglio può arrivare al 40%: maxisconti sulle cartelle

Venerdì 7 Dicembre 2018 di Michele di Branco
Pensioni alte, il taglio può arrivare al 40%: maxisconti sulle cartelle
Manovra con fiducia. Come previsto, il governo accelera sull'approvazione del provvedimento e oggi i deputati alla Camera sono chiamati a dare il via libera nel corso di una giornata che prevede una seduta ad oltranza con notturna fino a mezzanotte per procedere poi alle votazioni (ne sono previste 40) degli articoli e dei 297 ordini del giorno. Al termine delle votazioni sarà convocato, probabilmente presso la sala del governo a Montecitorio, un Consiglio dei ministri per mettere a punto la nota di variazione di Bilancio che successivamente sarà inviata in Commissione Ue e, infine, in Aula dove si giungerà al voto finale sulla manovra. L'ok definito della Camera è previsto per domani, e la legge di Bilancio sarà poi spedita al Senato.

Palazzo Chigi ha dunque rotto gli indugi: fare presto è necessario per potersi concentrare sul delicato negoziato con Bruxelles che punta ad evitare la temuta procedura d'infrazione. A questo proposito, Giuseppe Conte ha osservato che «nel governo noi ci troviamo sempre d'accordo, mentre con l'Europa è un po' più complicato ma non è impossibile. Non sarei altrimenti ottimista ha poi chiarito il premier e altrimenti non mi sarei neppure seduto al tavolo ma con loro dobbiamo trovare una quadra». Ieri, intanto, un vertice politico al quale hanno preso parte lo stesso presidente del Consiglio, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, stavolta anche il ministro del Tesoro Giovanni Tria e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro è servito a trovare la soluzione sugli emendamenti ancora in ballo e sui punti più discussi all'interno della maggioranza. Al termine dell'incontro, in serata, il leader dei 5 Stelle, Di Maio, ha annunciato che il taglio delle pensioni più alte, a lungo oggetto di trattative nella coalizione giallo-verde, entrerà nella legge di bilancio al Senato, la settimana prossima. «Passiamo dal 25% al 40% di tagli» ha precisato il vicepremier prefigurando un intervento molto più incisivo rispetto a quello che era stato prefigurato nelle scorse settimane e che avrebbe dovuto riguardare i trattamenti superiori a 90 mila euro lordi.

L'INTERVENTO
L'intervento, spiegano fonti alle prese con il dossier, dovrebbe avere una durata triennale ma ambienti della Lega frenano spiegando che su questo tema l'accordo non sarebbe affatto definitivo in quanto operare riduzioni così pesanti «rischierebbe di innescare una pioggia di ricorsi con conseguente censura da parte della Consulta» Tra le possibili novità, in Senato potrebbe spuntare il progetto di pagare i premi di risultato ai dipendenti pubblici in Btp italiani. All'ipotesi starebbero lavorando il sottosegretario Stefano Buffagni, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il viceministro al Tesoro, Laura Castelli, che però successivamente ha smentito questa eventualità. Invece torna in pista il saldo e stralcio, la possibilità per i contribuenti in difficoltà economica di sanare cartelle fiscali pagando solo una cifra variabile tra il 10 e il 30 per cento di quanto dovuto. Il costo per l'erario è di 150 milioni.

GLI ENTI LOCALI
Altre novità in arrivo sul fronte degli enti locali. «Un tema che ci sta a cuore ha detto ancora Di Maio è come spendere gli investimenti: ci saranno norme speciali per i Comuni, che permetteranno ai sindaci di spendere velocemente i soldi per investimenti in modo da fare veramente strade, opere pubbliche. Questo consentirà di creare più lavoro sul territorio e anche più crescita economica». In attesa di modifiche macro, ieri alla Camera c'è stato anche spazio per un piccolo giallo: la manovra che era faticosamente approdata in Aula, è dovuta tornare in commissione Bilancio per un pit-stop. Problemi di coperture, valutate al ribasso come nel caso dell'aliquota agevolata per le spa che si è scoperto che anziché un milione ne costava 30, e che quindi è stata cancellata. Intanto si confermano le critiche di Confindustria: per il presidente Boccia: «il 100% degli associati è contrario».
 
Ultimo aggiornamento: 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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